È ricercatore al Centre d’histoire de Sciences Po, e ricercatore associato al Centre d’études et de recherches internationales, di cui dirige il gruppo di ricerca sull'Italia contemporanea.
Studioso in storia politica e in sociologia politica, è sostenitore di una più alta concettualizzazione nella ricerca storica e dell'apertura della storia alla sociologia e alla scienza politica.
Dall'anno accademico 2010/11 ha partecipato all'insegnamento della prima laurea magistrale in "International Relations" in lingua inglese della Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli (LUISS). Inoltre, è presidente dello Scientific Council della School of Government della LUISS, dove insegna anche al Master in Affari Politici Italiani.
Tesi sul comunismo francese
Nel suo saggio Le Communisme, une passion française (2002), avanza che il Partito comunista francese ha cessato di esistere nella vita politica francese, benché si mantenga la sua cultura politica:
«il 2002 ha probabilmente segnato l'atto di fine del Partito comunista francese (PCF), creato nel dicembre 1920 al congresso di Tours.»
Distinguendosi dagli storici e pensatori politici che considerano il totalitarismo un fenomeno storicamente e concettualmente limitato ad alcuni casi, egli arriva a considerare il comunismo francese una
«passione totalitaria in democrazia.»
Tali tesi verranno accolte freddamente dal PCF, la critica dell'opera ne L'Humanité intitolata anche « Quand Marc Lazar furète »[1], in riferimento a François Furet e al suo saggio Le Passé d’une illusion (1995).