Già redattore capo de Il Popolo d'Italia, fece parte anche delle redazioni de La Stampa e del Corriere della Sera.[2] Nel dopoguerra abbandonò l'attività redazionale dedicandosi al servizio di inviato e alla letteratura. Fu direttore dal 23 maggio 1954 al 19 gennaio 1958 de L'Europeo[3][4] e dal 1º gennaio 1961 al 2 febbraio 1963 di Radiocorriere TV.[5] Fu anche controllore delle pubbliche relazioni della Rai e consulente di alcune case editrici.
Autore di alcuni libri, si interessò particolarmente all'Ottocento, del quale ha lasciato un singolare ritratto, Il secolo coi baffi; alla Belle Époque, altra epoca da lui apprezzata, dedicò L'allegro borghese.[6] Pubblicò anche alcune antologie giornalistiche, caratterizzate da una coloritura nostalgico-crepuscolare, in cui volle sintetizzare fatti e personaggi dell'epoca contemporanea.
Opere
Michele Serra, Questo strano secolo : vita privata degli italiani dal 1901 al 1960, Milano, Rizzoli, 1960.
Michele Serra, Il secolo coi baffi : storia curiosa dell'Ottocento, Bologna, Cappelli, 1962.
Michele Serra, Sessant'anni in un'ora, Milano, Domus, 1962.
Michele Serra, L'allegro borghese : storia della Belle epoque nella caricatura mondiale, a cura di Emilio Radius, Bologna, Cappelli, 1965.
Note
^ M. R., Michele Serra è morto, in Corriere della Sera, 27 luglio 1963, p. 2.
^La scomparsa di Michele Serra, in Radiocorriere TV, XL, 32, 4-10 agosto 1963, p. 3.
^Giorgio Bocca, È la stampa, bellezza!, Milano, Feltrinelli, 2008, p. 53.
^ Elio Vittorini, La storia dei "Gettoni" di Elio Vittorini, II, a cura di Vito Camerano, Raffaele Crovi e Giuseppe Grasso, Torino, Nino Aragno Editore, 2007, p. 640.
^ Franco Contorbia (a cura di), Giornalismo italiano, III, Milano, Mondadori, 2009, p. 1890.
^Enrico de Boccard, L'allegro borghese, in Lo Specchio, 23 gennaio 1966, p. 66.