Il Ministero del turismo è un dicastero del governo italiano. Ha il compito di curare «la programmazione, il coordinamento e la promozione delle politiche turistiche nazionali, i rapporti con le Regioni e i progetti di sviluppo del settore turistico, le relazioni con l'Unione europea e internazionali in materia di turismo e i rapporti con le associazioni di categoria e le imprese turistiche e con le associazioni dei consumatori» (art. 6, DL 22/2021).
La riforma Bassanini del 1999, nel riorganizzare la struttura dei dicasteri, trasferì le funzioni in materia di turismo al ministero delle attività produttive (artt. 27 e 28, d.lgs. 300/1999), destinato a divenire operativo nel 2001; il trasferimento di dette funzioni fu confermato dalla disciplina di riordino delle strutture generali della presidenza del Consiglio (art. 10, d.lgs. 303/1999). Nelle more, il ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato fu riorganizzato attraverso la creazione di un'ulteriore struttura dirigenziale, la Direzione generale per il turismo, quale partizione primaria del dicastero (art. 2, DPR 116/2000). Nel 2001, in vista dell'organizzazione del nuovo ministero delle attività produttive, la Direzione generale per il turismo divenne un'articolazione del Dipartimento per le imprese (art. 7, DPR 175/2001).
Nel 2013, col governo Letta, le funzioni in materia di turismo furono devolute al ministero per i beni e le attività culturali che, nella circostanza, assunse la denominazione di "ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo" (art. 1, commi 2 ss., legge 71/2013); l'Ufficio per le politiche del turismo, rimasto inizialmente incardinato presso la presidenza del Consiglio (art. 7), fu poi trasferito a tale dicastero (DPCM 21 ottobre 2013).
Il regolamento di organizzazione del ministero (DPR 233/2007) fu successivamente novellato (in forza dell'autorizzazione di cui all'art. 1, comma 6, della legge 71/2013) attraverso l'istituzione della Direzione generale per le politiche del turismo (DM 18 novembre 2013), poi ridenominata Direzione generale per il turismo (DPCM 28 febbraio 2014) e infine Direzione generale Turismo (DPCM 171/2014).
Nel 2019 il governo Conte II dispose la soppressione del Dipartimento del turismo e la restituzione delle sue funzioni al Ministero per i beni e le attività culturali (DL 104/2019): il nuovo regolamento di organizzazione (DPCM 169/2019, sostitutivo del precedente DPCM 76/2019), ripristinò al suo interno la Direzione generale Turismo.
Nel febbraio 2021 il governo Draghi stabilì che a decorrere dal successivo 31 marzo le competenze in materia di turismo precedentemente attribuite al Ministero per i beni e le attività culturali fossero trasferite ad un nuovo ed apposito Ministero del Turismo, dotato di portafoglio per la prima volta dall'abrogazione del precedente Ministero del turismo e dello spettacolo, 27 anni prima.
Direzione generale Turismo - struttura del ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (2019-2021)
Ministero del turismo - dicastero (dal 2021)
Organizzazione
La Direzione generale Turismo si articolava in tre uffici dirigenziali di livello non generale centrali. Essi sono stati individuati in 3 servizi (DM 28 gennaio 2020): organizzazione e rapporti con le regioni; attuazione del piano strategico; promozione turistica. A quest'ultimo, in particolare, erano attribuiti, tra gli altri, compiti in materia di «promozione del made in Italy e di iniziative, in raccordo con le altre direzioni generali e con l'Agenzia nazionale italiana del turismo (ENIT), per il sostegno alla realizzazione di progetti strategici per la qualità e lo sviluppo dell'offerta turistica e per il miglioramento della qualità dei servizi turistici e per una migliore offerta turistica del territorio».
Il decreto istitutivo del ministero del turismo ha disposto la soppressione della direzione generale.