Dopo la prima laurea in matematica-fisica, ottenuta presso l'Università di Bacau nel 1974, svolge dal 1976 al 1996 l'attività di professore di matematica e direttore. Consegue altre tre lauree in educazione fisica (Bucarest, 1982), in economia (ASE, 1996) e giurisprudenza (Università di Craiova, 2000). Dal 1992 al 1996 ricopre l'incarico di Consigliere alla Camera dei Deputati. Nel 1996-1998 ricopre un incarico dirigenziale presso la prefettura di Suceava.
Dal 1976 al 1981[1] giocò come attaccante della squadra di calcio del CSM Suceava[2] (all'epoca militante nel campionato di Divizia B[3]), di cui è stato anche presidente per poco tempo[4].
È stato nominato ambasciatore di pace della Federazione della Pace Universale, movimento religioso coreano appartenente alla Chiesa dell'unificazione.
Sposato con Ioana Grosaru, da cui ha avuto il figlio Andi-Gabriel, è scomparso nel 2014 all'età di 61 anni a seguito di un infarto[5].
Nel 2009 stato decorato dal Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano quale Cavaliere dell'Ordine della Stella d'Italia[7] per gli importanti contributi sul mantenimento, valorizzazione e promozione della lingua, della cultura e dell'identità della minoranza italiana in Romania e per i servizi importanti resi allo Stato italiano. Ha ricevuto anche la medaglia della presidenza della Camera dei Deputati italiana da parte di Gianfranco Fini.
Ha contribuito alla progettazione, miglioramento e attuazione di importanti leggi rumene in materia di diritto fallimentare e preinsolvenza (Legge n. 85/2006 e n. 85/2014) ed è stato autore di una monografia sul giudice fallimentare. Fece parte della commissione parlamentare giuridica, disciplina ed immunità; della sottocommissione per il monitoraggio dell'esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo; della Commissione di redazione del nuovo codice civile e del nuovo codice di procedura civile.
Prima del decesso, stabilì un accordo di cooperazione tra l'Associazione degli Italiani di Romania e il Partito Democratico Europeo, progetto che venne proseguito dal figlio Andi-Gabriel nel dicembre 2014.
Mircea Grosaru fu accusato e condannato in primo grado per conflitto d'interessi per aver assunto la moglie Ioana quale consigliera parlamentare dal 2008 al 2011;[8] peraltro, in seguito al decesso del deputato nel 2014, la procedura giudiziaria è stata interrotta.[8]
Caso Grosaru contro Romania
L'Associazione degli Italiani di Romania partecipò alle elezioni del 2000 insieme alla Comunità Italiana di Romania, ma fu in seguito al centro di una disputa giudiziaria: infatti, la ROASIT aveva stretto un'alleanza elettorale con la CIR in base alla quale era stata presentata una lista uninominale con il logo dell'una e la denominazione dell'altra. La lista unica aveva così ottenuto 21 263 voti a livello nazionale ma, benché Mircea Grosaru (membro della ROASIT) avesse ottenuto 5 624 preferenze complessive in 19 delle 42 circoscrizioni elettorali nazionali, il seggio venne assegnato alla nota attrice Ileana Stana-Ionescu (membro della CIR) che aveva ottenuto 2 943 preferenze in una sola circoscrizione. L'ufficio elettorale nazionale aveva cioè deciso di premiare il candidato con più voti ottenuti in una sola e unica circoscrizione, anziché quello con più preferenze complessive a livello nazionale. Il caso "Grosaru c. Romania" infine arrivò, dopo 10 anni, fino alla Corte europea dei diritti dell'uomo, che con la sentenza n. 78.039/01 del 2 marzo 2010 (pubblicata sul bollettino ufficiale della CEDU nr. 686 dell'11 ottobre 2010) ha riconosciuto le ragioni di Mircea Grosaru, a cui fu anche riconosciuto un risarcimento di 5 000 euro per il danno subito[9].
«Per gli importanti contributi sul mantenimento, valorizzazione e promozione della lingua, della cultura e dell'identità della minoranza italiana in Romania e per i servizi importanti resi allo Stato italiano» — 2 aprile 2009[7]