Nata come collezione privata del banchiere John Pierpont Morgan[1], è ospitata nell'edificio appositamente costruito per ospitarla nel 1902, progettato dal gruppo di architetti McKim, Mead and White. Il figlio di Morgan, J.P. Morgan Jr, convertì la collezione in un'istituzione pubblica nel 1924. Oggi è un'istituzione anche museale, e ospita un patrimonio di manoscritti rari, stampe e libri tra i più preziosi del mondo. Dal 2003 l'edificio storico è stato sottoposto ad un intervento di rinnovamento su progetto dell'architetto italiano Renzo Piano. Il museo ha riaperto nel 2006 con quattro nuove sale espositive, un auditorium, una nuova sala di lettura e un nuovo ingresso.
L'edificio
Nel 1900 Pierpont Morgan, uno dei banchieri più influenti degli Stati Uniti, iniziò a pensare alla costruzione di una biblioteca a New York vòlta a conservare la sua grande collezione di libri antichi e manoscritti[2]. Nel 1906 affidò il progetto per la costruzione dell'edificio all'architetto Charles F. McKim (1847–1909), esponente del cosiddetto “American Renaissance”. La biblioteca - di piccole dimensioni - consiste in tre stanze: la sala di studio di Morgan, la Biblioteca e l'ufficio della bibliotecaria Belle de Costa Greene. Le stanze si irradiano da una rotonda principale, decorata da Harry Siddons Mowbray (1858-1928) con affreschi e stucchi ispirati alla maniera di Raffaello.
La Biblioteca di Morgan è ospitata nella più grande delle stanze di McKim e accoglie oltre alla preziosa collezione libraria anche oggetti d'arte della sua collezione, quali l'arazzo con Il Trionfo dell'Avarizia di Pieter Coecke van Aelst del 1545. Lo Studio, il più sontuoso e raccolto delle tre stanze, è coperto da un soffitto ligneo fiorentino, riadattato per le dimensioni della stanza, e decorato con finestre svizzere e un camino marmoreo attribuito allo scultore rinascimentale Desiderio da Settignano.
Nel 1924, undici anni dopo la morte del padre, J.P. Morgan Jr (1867-1943) rese pubblica la biblioteca e nel 1928 diede avvio ai lavori per un nuovo edificio (Annex) con le funzioni di sala di lettura e sala espositiva della nuova biblioteca. Il progetto fu affidato a Benjamin Wistar Morris (1870-1944) che integrò il nuovo complesso al vecchio.
Negli ultimi vent'anni (1999 e 2002) si sono assecondati diversi interventi, soprattutto dedicati all'interno della struttura, per il mantenimento e la conservazione del grande patrimonio artistico delle collezioni.
Il più grande progetto di rinnovamento e ampliamento del complesso si deve all'architetto italiano Renzo Piano (2003-2006)[3]. Inaugurato nel 2006, il nuovo edificio integra in un unico complesso i tre nuclei storici: la Morgan Library progettata da McKim, l'Annex building disegnato da Wistar Morris, e la casa dei Morgan, risalente alla metà dell'Ottocento. Le principali novità sono costituite dal nuovo ingresso sulla Madison Avenue (Gilbert Court), costituito da un padiglione in vetro che funge da snodo tra i diversi edifici e i piani superiori e inferiori, l'auditorium e le quattro nuove sale per le esposizioni temporanee (Engelhard Gallery, Morgan Stanley Gallery East, Morgan Stanley Gallery West e Clare Eddy Thaw Gallery). Il progetto di espansione ha portato così al raddoppio dell'intera superficie museale.
Dopo la morte del fondatore parte della collezione fu venduta per volere dello stesso Morgan. Il principale beneficiario della vendita fu il Metropolitan Museum of Art che acquisì in quell'occasione circa 6.000 oggetti dalla collezione Morgan, mentre altre opere furono destinate al Wadsworth Atheneum di Hartford, la città nativa di J.P. Morgan.
La collezione è stata notevolmente ampliata dalla data della sua fondazione grazie ad acquisti e donazioni[4].
La collezione copre circa sei secoli di storia della musica e tra i partiti musicali originali si contano le carte di Mahler, Brahms, Chopin, Verdi, Debussy, Mozart, Schubert e Richard Strauss, oltre che due lettere giovanili scritte a tredici anni da Wolfgang Amadeus Mozart e il manoscritto della Sonata per Violino n. 10, op. 96 in G maggiore di Beethoven.
Sono parte della raccolta anche gli appunti sui quali Bob Dylan scrisse le canzoni “Blowin' in the Wind”(1962) e “It Ain't Me Babe”(1964).
Sigilli e tavolette antiche
La collezione di sigilli della Morgan è la più importante degli Stati Uniti e una delle più rilevanti al mondo per quanto riguarda l'area del Medio Oriente, Mesopotamia, Babilonia, Assiria, dal quinto millennio A.C. al quarto secolo D.C. Gran parte dei sigilli hanno forma cilindrica e sono finemente incisi con scene figurative, che poi venivano stampate sull'argilla tramite impressione.
Opere principali
Livre de la Chasse miniato da Gaston Phébus (1410 circa)
The Making of The Morgan from Charles McKim to Renzo Piano, ed. by Paul Spencer Byard, Cynthia Davidson, Charles E. Pierce Jr., and Brian Regan, New York 2008, ISBN 9780875981499
Rhoda Eitel-Porter (ed. by), From Leonardo to Pollock: Master Drawings from the Morgan Library, New York 2006. ISBN 0875981437
Dutch Drawings in the Pierpont Morgan Library: Seventeenth to Nineteenth Centuries, ed. by Jane Shoaf Turner, 2 voll., New York 2006, ISBN 0875981410
Netherlandish Drawings, ed. by Felice Stampfle with the assistance of Ruth S. Kraemer and Jane Shoaf Turner, New York 1991, ISBN 0875980902
Cara D. Denison, Evelyn J. Phimister, Gainsborough to Ruskin: British Landscape, Drawings & Watercolors from the Morgan Library, Ludion 1994, ISBN 90-5544-034-5
Cara D. Denison, Le Dessin Français: chefs-d'oevre de la Pierpont Morgan Library, cat. della mostra (Parigi, Musée du Louvre), New York – Paris 1992, ISBN 2-7118-2661-9
William M. Voelkle, Illuminated Manuscripts: treasures of the Pierpont Morgan Library, New York, Abbeville Press, 1998, ISBN 0-7892-0216-6
Leo Depuydt, Catalogue of coptic manuscripts in the Pierpont Morgan Library, 2 voll., Peeters 1993, ISBN 90-6831-443-2