Novaceta
Novaceta S.p.A. era un'azienda italiana che operava nel settore chimico-tessile, producendo fili continui di acetato, a partire dal triacetato di cellulosa derivante dagli alberi. Ha sede a Magenta. È un processo altamente complesso e specializzato, realizzabile solo da poche aziende nel mondo: Novaceta è stata leader europeo (60% della quota di mercato europeo nel 2001[1]) e mondiale del settore[2]. Fino a febbraio 2000 la società ha avuto due stabilimenti produttivi in Inghilterra: inoltre vi erano filiali della società a Lione (Novaceta France), Düsseldorf (Novaceta GmbH), Coventry (Novaceta UK Ltd)[3]. StoriaNovaceta nasce nel 1951 come joint venture tra SNIA e Courtaulds (poi divenuta Acordis) per la creazione di fibre a base di acetato di cellulosa. Nel 2003 viene ceduta a GZ Fin, nell'ambito di un processo di razionalizzazione delle attività di SNIA. Su impulso della nuova proprietà, insieme a Bemberg e Nuova Rayon, dà vita a BembergCell, con l'obiettivo di creare un polo cellulosico italiano d'eccellenza, producendo viscosa a Rieti, acetato a Magenta e cupro a Gozzano. Ma il progetto non è mai stato realizzato completamente e la crisi mondiale del settore ha causato difficoltà che si sono rilevate irrisolvibili, determinando il fallimento di BembergCell e la riduzione del 66%[4] della produzione nello stabilimento di Magenta. Inoltre una società del Gruppo BembergCell, EnerCell S.p.A. a fine 2005 acquista Novaceta Energia S.r.l., controllata di Novaceta che si occupa della gestione della centrale termoelettrica che fornisce elettricità all'impianto a EnerCell S.p.A.[5] (Gruppo BembergCell). Successivamente, il sito, insieme ai suoi 400 dipendenti (tra operai e impiegati), viene rilevato nel 2007 da MCM Holding, di Giovanni Lettieri, che presenta un ambizioso piano industriale che prevede l'aumento della produzione e del fatturato, che per quell'anno si attesta a 27 milioni. Ma il piano non decolla e nel giugno 2008 la produzione viene fermata anche a causa del fallimento di EnerCell[6][7] cha ha determinato di fatto l'interruzione dell'erogazione di energia elettrica[8]. Questo evento non ha fatto altro che aumentare i sospetti dei sindacati che temono una speculazione immobiliare sull'area, molto vasta e in posizione centrale a Magenta. Non a caso esistono diversi progetti privati che vogliono la conversione ad uso residenziale della superficie[9]. Nel frattempo cambia anche l'assetto societario della società, la cui maggioranza delle azioni viene acquisita indirettamente da 2FG Partecipazioni, finanziaria partecipata da Libero Grigis, Marco Fantoni e Ciro Favicchia, tre manager di Novaceta. La situazione però non cambia, i dipendenti vengono messi in cassa integrazione e da dicembre 2009 hanno istituito un presidio permanente davanti l'azienda per impedirne la chiusura. Ad oggi non vi è alcun progetto concreto per la ripresa delle attività. Il 27 luglio 2010 Novaceta S.p.A. è stata ammessa alla procedura fallimentare[10] ed è in liquidazione[11]. Dopo la chiusuraDal 2016, presso il Tribunale di Milano è in corso il processo per accertare il reato di bancarotta fraudolenta (una presunta distrazione di 70 milioni di euro, in particolare i 56 milioni derivanti dall'operazione di lease back con Eurinvest) a carico di 22 soggetti, tra manager e membri del collegio sindacale di Novaceta, il cui sito è stato definitivamente chiuso[12][13]. Si stima che l'area Novaceta abbia un valore di circa 20 milioni di euro ed un'estensione di 185.000 metri quadri, appartenenti ad UniCredit: la banca sta ultimando i lavori di bonifica, costati 8 milioni di euro[14][15][16]. Andamento della societàNel 2000 la società ottiene ricavi per 99.6 milioni, che calano a 95 nel 2001[1], per giungere a 76.5[2] nel 2002 (di cui 37 milioni conseguiti grazie all'export), quando detiene ancora una quota di mercato del 37.9% all'interno della UE[17]. Nel 2005 il fatturato cala a 60 milioni di euro, che diventeranno 27 nel 2007. A novembre 2008 i ricavi si attestano a 17.9 milioni, con 25.1 milioni di debiti e 11.6 milioni di perdite[18]. AzionariatoIl primo 40% di Novaceta fa capo a Start, i cui azionisti sono 2FG Partecipazioni al 51% ed Eurinvest Finanza Stabile al 49%.[18] Il secondo 40% è detenuto da ILCI (che è stata anche la società proprietaria degli immobili e dell'area su cui sorge Novaceta, oggi proprietà di UniCredit[19]) che è riconducibile nuovamente a 2FG. Il restante 20% è posseduto da Giovanni Lettieri, tramite MCM. Note
Collegamenti esterni
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