Numidotherium koholense
Il numidoterio (specie tipo: Numidotherium koholense), il cui nome derivato dal greco antico significa "bestia della Numidia", è un antico mammifero estinto, i cui resti fossili sono stati rinvenuti in Africa del Nord in strati dell'Eocene inferiore, risalenti a circa 46 milioni di anni fa.[1] Il "fossile di Brezina"I primi ritrovamenti di questo animale, rinvenuti nel 1984 a El Kohol in Algeria, fecero subito intuire l'importanza della scoperta: lo scheletro, quasi completo, rappresentava uno dei più antichi proboscidati, posto sulla linea evolutiva che ha poi condotto agli odierni elefanti. Il "fossile di Brezina", come era conosciuto prima della sua descrizione ufficiale come specie tipo N. koholense avvenuta nel 1986, possedeva alcune caratteristiche "da elefante": il cranio, ad esempio era corto e alto, e probabilmente era già presente una corta proboscide. Altre caratteristiche, invece lo rendevano estremamente primitivo, e in questo era simile a Barytherium grave, un altro antico proboscidato di dimensioni maggiori, rinvenuto in Egitto e Libia. Alto circa un metro, il numidoterio doveva essere simile per forma e dimensioni a un odierno tapiro, e più snello e plantigrado di un elefante;[2] probabilmente viveva in riva ai fiumi o a paludi cibandosi di piante. Un'altra specie, descritta da Court nel 1995 e denominata Numidotherium savagei, è stata rinvenuta in Libia, a Dor el Talha, in depositi del tardo Eocene dove sono stati ritrovati anche i resti di Barytherium. Quest'ultima specie, però, è stata in seguito considerata più evoluta di Numidotherium koholense e ascritta a un nuovo genere, Arcanotherium.[3][4] ClassificazioneLa classificazione filogenetica dei Proboscidea, proposta da Hautier et al. nel 2021, è la seguente:[5]
PaleobiologiaLa struttura dell'osso nasale, con le cavità nasali esterne piuttosto elongate, suggerisce la presenza di una corta proboscide nel Numidotherium. [6] I primi proboscidati sono normalmente associati a una vita semiacquatica, come appurato negli strettamente collegati Barytherium e Moeritherium. La fusione delle ossa di supporto negli arti anteriori conforta questa visione, ma la struttura plantigrada del piede anteriore dimostra un adattamento alla locomozione sul terreno; anche la posizione bassa degli occhi è in contrasto con l'ipotesi di uno stile di vita semiacquatico. Note
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