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Oggi in Italia

Oggi in Italia
PaeseCecoslovacchia (bandiera)Cecoslovacchia
Linguaitaliano
Data di lancio1950
Data di chiusura1970
EditorePartito Comunista Italiano

Oggi in Italia fu una emittente radiofonica che trasmetteva In Italia da Praga, attiva dal 1950 al 1970.[1]

Storia

Nel 1950, al fine di contrastare l'informazione della ente radiofonico di stato, che allora lavorava in regime di monopolio, il Partito Comunista Italiano, partito all'opposizione dell'allora Governo italiano guidato dalla Democrazia Cristiana, per contrastare l'azienda di stato considerata filogovernativa, fondò una propria stazione radiofonica a Praga; la radio iniziò a trasmettere quotidianamente nel dicembre 1950 sull'intero territorio italiano per circa trenta minuti un programma di informazione diffuso grazie a diverse frequenze destinate alla Cecoslovacchia per le trasmissione verso l'estero.[1]

Nel 1953, dopo anni di sperimentazione, la televisione di stato italiana iniziò le trasmissioni regolari affiancando al già esistente radiogiornale anche un telegiornale quotidiano; nel maggio dello stesso anno nell'intera nazione fu distribuito un volantino anti-Rai, vista come filogovernativa, che pubblicizzava le trasmissioni di una radio alternativa a quella italiana, chiamata “Oggi in Italia”.[1]

La radio riuscì in alcuni momenti storici, come nel 1956, per l'invasione sovietica dell'Ungheria, e nel 1962, per l'accordo fra Kennedy e Krusciov che risolse la crisi dei missili di Cuba, a fornire prima della Rai la notizia in Italia.[1]

Nell'agosto del 1968, presso la sua sede, vi trovarono rifugio i redattori della Radio di Stato cecoslovacca, fuggiti dalla sede di Via Vinohradská, occupata dai sovietici.[senza fonte]

Tra i collaboratori di Oggi in Italia vi furono Alessandro Curzi, Carlo Ripa di Meana e Araldo Tolomelli.

A seguito dell'invasione della Cecoslovacchia da parte dell'Unione Sovietica, alcuni redattori della radio tornarono a casa, altri smisero di collaborare e la stazione, sottoposta al nuovo regime andò aventi per altri due anni ma poi chiuse definitivamente nel 1970.[1]

Influenza culturale

Note

  1. ^ a b c d e Michele Bovi, La radio pirata comunista contro il battesimo della Rai-Tv, su HuffPost Italia, 1º gennaio 2024. URL consultato il 2 gennaio 2024.

Bibliografia

  • Praga, radio clandestina (Terra di mezzo, 2008, Paola Oliva Bertelli)
  • Radiocronache: storia delle emittenti italofone d’Oltrecortina (Prospero editore, 2022, Lorenzo Berardi.
Index: pl ar de en es fr it arz nl ja pt ceb sv uk vi war zh ru af ast az bg zh-min-nan bn be ca cs cy da et el eo eu fa gl ko hi hr id he ka la lv lt hu mk ms min no nn ce uz kk ro simple sk sl sr sh fi ta tt th tg azb tr ur zh-yue hy my ace als am an hyw ban bjn map-bms ba be-tarask bcl bpy bar bs br cv nv eml hif fo fy ga gd gu hak ha hsb io ig ilo ia ie os is jv kn ht ku ckb ky mrj lb lij li lmo mai mg ml zh-classical mr xmf mzn cdo mn nap new ne frr oc mhr or as pa pnb ps pms nds crh qu sa sah sco sq scn si sd szl su sw tl shn te bug vec vo wa wuu yi yo diq bat-smg zu lad kbd ang smn ab roa-rup frp arc gn av ay bh bi bo bxr cbk-zam co za dag ary se pdc dv dsb myv ext fur gv gag inh ki glk gan guw xal haw rw kbp pam csb kw km kv koi kg gom ks gcr lo lbe ltg lez nia ln jbo lg mt mi tw mwl mdf mnw nqo fj nah na nds-nl nrm nov om pi pag pap pfl pcd krc kaa ksh rm rue sm sat sc trv stq nso sn cu so srn kab roa-tara tet tpi to chr tum tk tyv udm ug vep fiu-vro vls wo xh zea ty ak bm ch ny ee ff got iu ik kl mad cr pih ami pwn pnt dz rmy rn sg st tn ss ti din chy ts kcg ve 
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