Il nome deriva dal greco ὠτάριον, piccola orecchia. Le otarie, contrariamente alle foche in senso proprio, possiedono i padiglioni auricolari, seppure poco sviluppati.
Le origini della famiglia possono essere ricercate tra alcuni membri primitivi della superfamiglia dei focoidi (Phocoidea). Alcuni Generi primitivi (ad es. Enaliarctos e Pteronarctos) vissuti nel Miocene inferiore (circa 20 milioni di anni fa) in Giappone e sulla costa occidentale del Nordamerica, in particolare, sembrerebbero possibili candidati. Le prime vere otarie, però, apparvero solo nel Miocene medio: Pithanotaria è il membro più antico del gruppo, ma ben conosciuto è anche Thalassoleon, vissuto fino al Pliocene inferiore e affine all'odierno Callorhinus. Il peruvianoHydrarctos, del Pliocene superiore, sembra invece simile al genere attuale Arctocephalus.
Per potersi riprodurre i maschi devono lottare fra loro per decidere chi fra loro è più meritevole di accoppiarsi e per stabilire i propri territori. Per questa ragione, durante il periodo di riproduzione, i maschi tendono a essere aggressivi nei confronti di chiunque entri nel proprio territorio.
Dopo l'accoppiamento, la gestazione dura circa nove mesi, al termine dei quali normalmente viene partorito un unico cucciolo che rimarrà con la madre per un periodo di 1-3 anni.
La maturità sessuale dei maschi avviene a 9 anni, mentre per le femmine inizia a 6-8 anni.