Palazzo Francesco Borsotto
Il palazzo Francesco Borsotto, o Casa del Doge Boccanegra,[1] è un edificio storico italiano, collocato in via della Maddalena 29, nel centro storico di Genova. È uno dei Palazzi dei Rolli che furono designati, al tempo della Repubblica di Genova, a ospitare gli ospiti di alto rango durante le visite di stato per conto del governo genovese. Dal 1934 l'edificio è sottoposto a vincolo di tutela da parte della soprintentenza.[1] Storia e descrizioneProprietà del cancelliere del Banco di San Giorgio e filantropo Francesco Borsotto, il palazzo sorse su lotti già appartenuti alla chiesa di San Siro, lungo un asse parallelo a Strada Nuova, certo non insensibile a quella novità. Due targhe evocano il doge della Repubblica di Genova Simon Boccanegra.[2] Trasformato nella seconda metà del XVI secolo, il palazzo rispettava i caratteri compositivi dell'edilizia di prestigio; sul portale l'iscrizione Magnum negotium otium. L'intervento, opera di maestranza locali, richiese sotto il profilo tecnico un certo impiego di energie, con l'ideazione di un portico interno a forma di "L" di tre campate per lato. Ciò implicava la costruzione di un loggiato passante a piano terra "a cavallo" dell'intero isolato al servizio di uno scalone che vi si innestava come nel palazzo Imperiale di Campetto.[2] La conservazione delle botteghe, che dovevano essere almeno tre, documenta una decisa attenzione al reddito anche al tempo dello splendore del palazzo.[2] Nel XVIII secolo, l'edificio diventò proprietà del Magistrato dei poveri. A quest'epoca corrisponde un poderoso intervento di ristrutturazione durante il quale, forse, si effettuò il tamponamento del loggiato a sbalzo sul cortile e la decorazione a riquadri e marcapiani del prospetto principale lungo via della Maddalena.[2] Note
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