Monsignor Peter Baldacchino è nato a Sliema il 5 dicembre 1960.
Formazione e ministero sacerdotale
Ha frequentato le elementari alla Saint Francis School di Msida dal 1966 al 1971 e la scuola secondaria al Mount Carmel College di Santa Venera dal 1971 al 1978. Nel 1984 ha ottenuto un diploma in scienze presso l'Università di Malta e nel 1986 un secondo certificato di perito elettronico presso la Umberto Calosso Trade School di Santa Venera. Mentre era studente si è interessato alle attività del Cammino neocatecumenale.[1] Ha lavorato come manager tecnico di un impianto di imbottigliamento dal 1980 al 1989.
Lo stemma episcopale di monsignor Baldacchino mostra centralmente Cristo crocifisso. La croce emerge come un segno di vittoria sulla morte, rappresentata dalle acque del fonte battesimale, la fonte della vita cristiana. Il fonte battesimale è anche un riferimento alla riscoperta del battesimo da parte del vescovo attraverso il Cammino neocatecumenale e all'opera di evangelizzazione: portare le persone a vivere il loro battesimo in modo che possano ricevere la vita divina. Sotto la croce e il fonte battesimale si trova l'immagine di una palma su cui poggia un'aragosta, un noto simbolo della Chiesa primitiva, che rappresenta il mistero della salvezza attraverso il battesimo. L'aragosta rappresenta una creatura marina, abituata a vivere nelle acque del peccato, che, attraverso l'opera dello Spirito Santo, può lasciarsi alle spalle il suo ambiente naturale e vivere su una palma, il simbolo dell'eternità e del paradiso. Sopra la croce aleggia una colomba, che simboleggia lo Spirito Santo, che è la vita della Chiesa e senza la quale non si può fare nulla. Nella parte superiore si trova la luna, che rappresenta la Beata Vergine Maria e la Croce di Malta, che è anche la stella che conduce alla via di Cristo. Le due croci blu su entrambi i lati del crocifisso sono tratte dallo stemma dell'arcidiocesi di Miami, dove il vescovo Baldacchino fu ordinato all'episcopato e servì come vescovo ausiliare.
Come motto ha scelto l'espressione "Ubi Dominus Ibidem Laetitia" che si traduce come "Dov'è Dio, c'è gioia". Questo motto è tratto dal Giuditta 15,10[8], che fa riferimento alla gioia di Israele, e dal Salmo 67, che si riferisce all'essere gioiosi della presenza di Dio. Il motto fa anche riferimento all'esortazione apostolica di papa FrancescoEvangelii gaudium.
Lo stemma è completato dagli ornamenti esterni che sono una croce processionale episcopale d'oro, posta dietro e che si estende sopra e sotto lo scudo, e un galero, con sei nappe, in tre file, su entrambi i lati dello scudo, il tutto in verde. Queste sono le insegne araldiche di un prelato del grado di vescovo, per ordine della Santa Sede del 31 marzo 1969.