Piero Massoni
Piero Massoni (Massa, 12 aprile 1896 – Bagni di Lucca, 3 luglio 1957) è stato un aviatore e militare italiano, distintosi particolarmente durante la prima guerra mondiale e decorato con tre Medaglie d'argento al valor militare, prese parte al Volo su Vienna del 9 agosto 1918, fortemente voluto da Gabriele D'Annunzio. BiografiaNacque a Massa, nella villa di famiglia alla Rocca, il 12 aprile 1896, figlio del marchese Gasparo e Maria Matthys. All'età di 19 anni si arruolò volontario nel Regio Esercito, venendo assegnato su sua richiesta al Battaglioni aviatori. Dopo aver effettuato il corso di pilotaggio presso la scuola di Mirafiori, il 21 novembre 1915 conseguì il brevetto di pilota d'aeroplano ed a settembre 1916 il Sottotenente Massoni è in forza alla 42ª Squadriglia,[1] del V Gruppo[N 1] e a partire dal 1 marzo 1916 effettuò numerose missioni di ricognizione volando a bordo dei Caudron G.3.[2] A fine anno il Tenente Massoni è in forza alla 48ª Squadriglia. Decorato con una Medaglia d’argento al valor militare, il 2 febbraio 1918 fu costituita la 87ª Squadriglia “Serenissima”[3] ed egli vi entrò in servizio nel mese di aprile. Volando a bordo di un Ansaldo S.V.A. effettuò il completo rilevamento del fronte del Piave, toccando anche Zagabria, Croazia e Pola[N 2]. Gabriele D'Annunzio lo volle come pilota[4] per il volo su Vienna effettuato da una formazione di aerei italiani il 9 agosto,[5] e per cui fu decorato con una seconda Medaglia d'argento. Nel settembre 1918 partecipò al bombardamento di Osoppo e della stazione ferroviaria di Gorizia, e poi alla battaglia di Vittorio Veneto insieme a tutta la squadriglia, distinguendosi in una serie di bombardamenti effettuati per appoggiare l'avanzata delle truppe italiane. Ritiratosi a vita privata subito dopo la fine della guerra, il 17 gennaio 1923 sposò a Uccle, Belgio, la signorina Luisa Errani. Contrario al nuovo regime trascorse lunghi periodi in Belgio, ritornando stabilmente in Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Si spense a Bagni di Lucca il 3 luglio 1957 e le sue spoglie furono seppellite nella cappella di famiglia sita nel cimitero monumentale di Lucca. Onorificenze«Ufficiale pilota abilissimo,in diciotto mesi di guerra,diede prove continue di capacità e ardimento,incurante del tiro antiaereo nemico,che colpì più volte il suo apparecchio. eseguì ricognizioni a basse quote e in condizioni atmosferiche avverse coadiuvando sempre efficacemente l'opera dell'ufficiale osservatore. Cielo di Gorizia, marzo - settembre; Carso, settembre - novembre 1916; cielo delle Dolomiti, febbraio - settembre 1917.»
«Superando ogni precedente ardimento, con magnifico volo,affermava su Vienna la potenza delle Ali d'Italia. Cielo di Vienna, 9 agosto 1918.»
«Fu volontario in ripetute rischiose imprese e dette prove di mirabile valore prodigandosi in numerosi voli sul nemico, da lui condotti con impareggiabile ardimento. Compì un volo di circa 600 chilometri per bombardare da quota inferiore a 200 metri gli impianti ferroviari di una importante località ed ottenne ottimo successo. Cielo di Lienz, 7 settembre 1918.»
NoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
|