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Preamplificatore

Esempio di preamplificatore stereo di fascia alta.

Un preamplificatore è un circuito elettronico che, ricevendo in entrata segnali analogici di potenza molto bassa, li riemette in uscita amplificati a sufficienza per poter essere accettati dagli ingressi di altri circuiti o dispositivi elettronici in cascata, come ad esempio stadi di amplificazione finale.[1] Tipicamente, questo è il primo stadio di una catena di amplificazione.[2]

Caratteristiche e tipologie

Il preamplificatore, in quanto primo stadio di una catena di amplificazione, ha un ruolo determinante nella resa qualitativa del segnale finale amplificato. Le caratteristiche principali che qualificano un preamplificatore sono:[3]

  • Guadagno: livello di amplificazione fornito, espresso in decibel. Deve essere il più costante possibile su tutto l'intervallo di frequenza di lavoro.
  • Rapporto segnale/rumore (Signal to Noise Ratio, SNR): livello del segnale reso rispetto al rumore di fondo. In quanto primo stadio della catena, il suo rapporto segnale/rumore, insieme alla sua cifra di rumore, è quello che determina il rapporto SNR complessivo, essendo il contributo degli stadi successivi trascurabile.[4][5]
  • Impedenza di ingresso: determina il corretto accoppiamento alla sorgente di ingresso per ridurre al minimo disturbi indesiderati come riflessioni o perdite di segnale. Tipicamente, più è elevata, minore è la corrente necessaria per rilevare il segnale di ingresso.
  • Impedenza di uscita: più è bassa, minore è la riduzione della tensione in uscita convogliata allo stadio successivo.
  • Linearità: capacità di riprodurre il segnale in ingresso senza distorsioni.

Tipicamente, in un sistema di amplificazione a più stadi, il preamplificatore aumenta il livello della tensione in ingresso, seguendone l'andamento il più fedelmente possibile, senza però amplificare anche la corrente, quindi non è in generale in grado di alimentare direttamente carichi che richiedono potenza. Questa funzione è assolta dagli stadi successivi, che amplificano principalmente la corrente in uscita dal preamplificatore fino a raggiungere il livello sufficiente per pilotare dispositivi di potenza, come ad esempio diffusori acustici.[6]

Si possono distinguere tre tipologie fondamentali di preamplificatori:[7]

Da un punto di vista della tecnologia elettronica impiegata, si possono distinguere tra:

Applicazioni

I preamplificatori trovano applicazione in molti ambiti, tra cui:

Note

  1. ^ a b (EN) Definition of preamp, su PCMAG.
  2. ^ Catena di amplificazione, su audiovalvole.it.
  3. ^ Preamplificatori, su electricity-magnetism.org.
  4. ^ (EN) Anupriya Asthana, Gain and Noise Calculations of Cascaded Systems Using MATLAB, su electronicsforu.com, 7 luglio 2020.
  5. ^ (EN) Noise in Cascaded Amplifiers (PDF), su ocw.mit.edu, Massachusetts Institute of Technology.
  6. ^ Preamplificatori HiFi, su hifipertutti.it.
  7. ^ (EN) Preamplifier Introduction (PDF), su Ortec.
  8. ^ Microscopia Elettronica – Spettroscopia EDX, su alfatest.it.
  9. ^ A. Pullia e F. Zocca, Preamplificatore a transimpedenza per fotorivelatori con indicatore preciso di intensità, Università degli studi di Milano, 22 maggio 2009.
  10. ^ Preamplificatore per SiPM, su physicsopenlab.org, 29 marzo 2016.
  11. ^ Differenze tra preamplificatore, amplificatore di amplificazione e amplificatore in linea, su it.fibresplitter.com, 16 maggio 2019.

Voci correlate

Altri progetti

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