La psy-trance è una diretta evoluzione della Goa trance[1], uno stile nato in India nei primi anni ottanta dall'ibridazione, per mano dei fratelli Disko, poi seguiti da altri come Raja Ram o Goa Gil, delle basi della nascente elettronica europea – Kraftwerk su tutti – con le sonorità del rock psichedelico, fin lì il principale genere suonato ai party in spiaggia[2]. La stilistica si diffuse in tutto il mondo a partire dai primi anni novanta grazie ai molti appassionati che si ritrovano ogni anno a Goa, località indiana da cui nacque la stilistica.[3]
La goa-trance si è evoluta nella moderna psy-trance quando lo stile iniziò ad adottare sonorità più cupe e astratte e allontanandosi dagli arpeggi per sintetizzatore e tessiture sonore che caratterizza le produzioni di Juno Reactor e The Green Nuns Of The Revolution.[4]A contribuire al cambio dello stile vi fu il passaggio dall'uso delle vecchie bass line synth come la Roland TB-303 ai moderni strumenti di produzione digitale.[senza fonte]
La psytrance (diminutivo di "psychedelic trance"), come del resto la goa, viene solitamente suonata e ballata in festival specifici, rave party (In-Outdoor), o trasmessa da radio online. Tradizionalmente rave di questo tipo vengono organizzati in boschi o altri luoghi all'aperto, sebbene nei Paesi europei durante l'inverno siano diffusi anche gli eventi indoor[5].
Il Boom festival in Portogallo, l'Ozora in Ungheria e il MoDem in Croazia sono i principali festival mondiali dove poter ascoltare e ballare psychedelic trance[2]. In Italia si distinguono il WAO Festival[6], l'ATLAS Gathering[7].[8] e il 7 Chakras[9].
Nonostante la sua natura underground,[10] la psy trance è diffusa in tutto il mondo e vanta numerosi festival ad essa dedicati.[11]
Descrizione
Assestatasi su un ritmo tra i 140 e 150 BPM, la psy-trance nasce come discendente della Goa. Pur caratterizzandosi per le sonorità psichedeliche analogamente a quest'ultima, si distingue per le sonorità più veloci.[senza fonte]Si tratta inoltre di uno dei generi elettronici maggiormente tecnici.[non chiaro] Si suona con l'utilizzo di groove box e kaoss pad ma l'uso del computer di norma è obbligatorio. Si basa infatti su tutta una serie di linee melodiche e ritmiche composte da rumori ed effetti che non sempre i sintetizzatorihardware (e il musicista stesso) riescono a gestire su una scena live[12]. Sfrutta complesse linee melodiche e ritmiche, mentre la linea di basso (detto basso-treno per la sua tipica terzina in sedicesimi) crea un tappeto consistente di suono su cui la melodia può intrecciarsi. La cassa è dritta (quattro colpi sui 4/4)[13]. Pur essendo ritmicamente molto diverso dal drum 'n' bass, la psytrance condivide con esso la predisposizione all'uso di sonorità astratte, di campionamenti bizzarri e di manipolazioni sonore.[14] Stando alle parole di Simon Reynolds, «la psy-trance è ancora una musica movimentata, ma, invece della frattale densità di linee melodiche arpeggiate della Goa, qui abbiamo una baraonda di folli effetti e sorprese sonore che tendono agguati all'ascoltatore»[4] Il suono pulito e incisivo che caratterizza il genere è dovuto al fatto che i DJ sfruttavano i Digital Audio Tape e non più i vinili, un'usanza nata a Goa.[15]
Il genere è stato diviso in diverse sottocategorie: progressive, più lenta e concentrata sulla melodia; full-on, più ballabile e allegra, e darkpsy, più veloce e oscura, a sua volta divisa in sottogeneri come la forest, più ricorsiva e ‘‘organica’’, e la hi-tech, ancora più rapida e aggressiva[16].
I principali esponenti sono israeliani, australiani, svedesi, greci e danesi e comprendono gli X-Dream, i Koxbox e Hallucinogen, a detta di molti il migliore artista dello stile.[3][4]Al genere diedero un impulso importante anche gli italiani Etnica e Pleiadians di Begotti, Lanfranconi, Paterno & Rizzo.[senza fonte]