Il numero zero fu pubblicato nel novembre del 1970 come supplemento al numero 19 di Lotta Continua e presentava in copertina il disegno di un hippie sovrapposto al testo della favola I vestiti nuovi dell'imperatore di Andersen, conosciuta come la favola del “Re nudo”, da cui è tratto il titolo della rivista.
Il primo direttore responsabile della rivista era stato Marco Pannella; dal 1971 il direttore responsabile sarà Marina Valcarenghi, sorella di Andrea. La grafica essenziale e il formato di grandi dimensioni erano stati ideati da Gianni-Emilio Simonetti, vicino all’area situazionista italiana.[1]
I primi anni
Nel 1971 la redazione del giornale si divide sul delicato tema dei finanziamenti e della pubblicità: nel giugno di quell'anno parte del gruppo redazionale, capeggiato dai membri della sua "ala situazionista" (tra cui Gianni-Emilio Simonetti), opera una sorta di scissione e manda alle stampe, in cinquemila copie, Re Nudo Colpo di mano. Si tratta comunque di una provocazione temporanea: dall'edizione successiva Re Nudo torna a essere prodotto dal gruppo guidato da Valcarenghi e, alla fine del 1972, la rivista inizia a ospitare anche pubblicità esterne al movimento.
Si segnala anche la proposta, lanciata nel numero di gennaio 1972, di dare vita al nuovo movimento delle Pantere Bianche (ispirate alle "White Panthers" statunitensi di John Sinclair): un tentativo di unire i tradizionali temi controculturali all'impegno verso temi politici come l'aborto, il divorzio, le condizioni nelle carceri, il disagio delle periferie urbane, osservati secondo la prospettiva della lotta di classe. Questa iniziativa porta a un'ulteriore scissione da parte di alcuni redattori romani, più inclini a una visione hippie della rivista.[3]
Re Nudo prosegue la sua attività sino al 1980.
Nella primavera 1984 il grafico Aldo Campanozzi dà vita a un'effimera ripresa della testata e viene pubblicato un solo numero (A. 1 n. 1 nuova serie), lontano dai temi classici della rivista.
L'11 luglio 1996 ai Giardini di Castel Sant'Angelo in Roma, Andrea Valcarenghi aveva presentato il numero 0 della nuova serie che inizia le sue regolari pubblicazioni mensili dal 4 ottobre successivo.
Nell'estate del 2008, dopo 105 numeri, rinnova la grafica e diventa trimestrale. Ogni numero è monografico per approfondire una tematica, con cinquanta pagine in più dedicate all'argomento principale, raggiungendo così una foliazione di oltre cento pagine a colori.
Re Nudo nuova edizione dal 2024
Il giornalista e scrittore Luca Pollini ha rilevato la testata stampata fino al 1980 e il primo numero sarà pubblicato e presentato a novembre al Teatro Lirico di Milano.[4]
Ogni numero sarà monografico: il primo sarà dedicato ai 50 anni della casa discografica Cramps Records, fondata da Gianni Sassi, e per l'occasione il 18 novembre al Teatro Lirico si esibiranno alcuni dei musicisti prodotti dallo stesso Sassi, come Eugenio Finardi e gli Area. Il progetto culturale è di ampio respiro, nel mese di giugno del 2024, alla ricorrenza del 50º anniversario del Festival del Parco Lambro[5]
Note
^abc Giovanna Lo Monaco, Re Nudo, su culturedeldissenso.com, 13 gennaio 2019. URL consultato il 10 ottobre 2023.