Fu un importante scultore della seconda metà del XVI in Sicilia. Allievo di Giovanni Agnolo e Martino da Messina e poi di Martino Montanini che fu successore di Giovanni Angelo Montorsoli al cantiere del duomo[1] nel 1577.[2] Nell'opera del Bonanno tuttavia, l'influenza della tradizione toscana e michelangiolesca, presente a Messina con numerosi artisti, fu accompagnata da elementi tardo gotici che si esprimono per esempio nei ricchi panneggi delle figure, ed influssi dei Gagini[3].
Divenne genero dello scultore toscano Andrea Calamech e collaborò nella sua affermata bottega messinese, lavorando, tra l'altro, ad alcune cappelle nel duomo di Messina.
Nel 1580 lavorò anche a Massa per il principe Alberico Cibo e Carrara per l'avanzamento lavori per la realizzazione del "Canale delle Grondine".[4]
Apprezzato artista, fu autore di numerose statue lignee e marmoree commissionate da chiese della Sicilia e Calabria meridionale.
Sulle orme del suocero fu anche architetto, autore, tra l'altro, della facciata della chiesa Madre di Alì Superiore (1584) e di allestimenti effimeri.
Nonostante i tratti "arcaicizzanti" è considerato da alcuni autori il maggior scultore attivo in Sicilia nella seconda metà del XVII secolo[5].
XVI secolo, Acquasantiera, manufatto marmoreo, attribuzione, opera custodita nella chiesa di Santa Maria della Scala nella frazione di Molino di Messina.
XVI secolo, San Sebastiano, statua marmorea, opera custodita nel duomo di Santa Maria del Gesù di Raccuja.
XVI secolo, Madonna delle Grazie, statua marmorea, opera custodita nella chiesa di San Giorgio di Massa San Giorgio.
XVI secolo, Annunciazione, altorilievo marmoreo, attribuzione, opera custodita nella chiesa della Annunziata di Salice
XVI secolo, Arione su due delfini, fontana in marmo di Carrara, attribuzione, opera inserita all'esterno di un complesso architettonico, già conosciuto come Casino di Terra Nuova, proprietà privata in località Giampilieri marina, Messina.
Provincia di Reggio Calabria
1584, Madonna con Bambino, busto marmoreo, opera custodita nella concattedrale di Santa Maria Isodia di Bova Superiore.
XVI secolo, Madonna con Bambino, statua marmorea, attribuzione, manufatto con raffigurazione sullo scannello della Visitazione, Adorazione del Bambino e Madonna con Bambino e anime purganti (detta Madonna della Misericordia). Opera proveniente dalla chiesa di Santa Maria, per poi essere spostata nella chiesa dello Spirito Santo e da qui nella moderna chiesa di Santa Caterina di Bova Superiore.
1574, Fonte, manufatto marmoreo, opera custodita nella chiesa di Santa Maria delle Grazie censita a Reggio Calabria.
1588, Madonna con Bambino, statua marmorea, opera custodita nella chiesa di Santa Maria del Bosco di Podàrgoni di Reggio Calabria.
XVI secolo, Maddalena, statua marmorea, opera custodita nella basilica santuario della Madonna dei Poveri di Seminara.
1582, Madonna del Soccorso, statua marmorea, opera custodita nella chiesa dell'Immacolata di Taurianova.
1587, Madonna con Bambino, statua marmorea, opera custodita nella chiesa di San Nicola di Vito Inferiore.
XVI secolo, Madonna con Bambino, statua marmorea, opera custodita nella chiesa della Madonna delle Grazie di Sambatello.
Michael Kiene, Michela D’Angelo, Massimo Lo Curzio, 1823 Hittorff a Messina. La scoperta di una città nuova, EDAS La Volta, Collana di Studi e Progetti di Architettura, Messina 2017. ISBN 978-88-7820-473-7, pp. 192-214. ISBN 978-88-7820-473-7. In particolare vedi: F. Galletta, Cronaca di una scoperta/Post Scriptum, pp. 192-198; F. Galletta, Un luogo di delizie, pp. 199-206; F. Sondrio, Una storia che continua, pp. 207-214.