L’orientamento più diffuso è quello di considerare il toponimo di Rio di provenienza latina, con chiaro riferimento al vicino corso d'acqua (“rivus”).
Le notizie storiche sulla Villa di Rio sono tutte successive al XVI secolo. Come altri nuclei abitati che gravitavano attorno al centro di Amatrice, probabilmente si è sviluppato intorno ad un edificio di culto[2]. Tra le più danneggiate dal terremoto di Amatrice del 1639[2], non risulta si separò mai dall'Universitas, come fecero invece altre ville tra il 1641 e il 1643.
Fonti di informazioni preziose sono i catasti onciari di Rio del 1749 e 1755 conservati presso l'Archivio di Stato dell'Aquila[3].
Pur dipendendo dalla parrocchia della vicina SS. Lorenzo a Flaviano, la villa di Rio ospitava una curazia, dotata di ampia autonomia, presso l’Oratorio di Santa Maria di Loreto[4]. Alla curazia apparteneva, a titolo di sacro patrimonio, il Beneficio di Santo Stefano[5].
Alla fine del XVIII secolo la popolazione di Rio contava circa settanta abitanti[4] e si é mantenuta pressoché costante sino alla prima metà del XX secolo[6]. A partire dal secondo dopoguerra è poi progressivamente diminuita, trasformando il paese nella residenza estiva delle famiglie originarie del posto.
Agli inizi del XX secolo, come testimonia la planimetria catastale d’impianto del 1906, risultava definita la forma attuale del centro abitato con tre piazze a ferro di cavallo delimitate dai fabbricati[2].
Gli eventi sismici che si sono susseguiti a partire dal 24 agosto 2016 hanno quasi interamente distrutto il tessuto abitativo[7], ma senza causare vittime.
Lo studio di microzonazione sismica di livello 3 ha individuato un fattore di amplificazione locale pari a 1,3. Verifiche speditive degli elementi geomorfologici hanno, inoltre, evidenziato per la frazione di Rio la necessità di interventi di regimazione e protezione idraulica: in prossimità dell'incrocio della strada sterrata comunale Caporio con il Fosso omonimo, a potenziale rischio di esondazione e poco a valle dell'attraversamento provinciale, al fine di ripristinare l'officiosità idraulica[2].
Con Decreto del Presidente della Regione Lazio del 3 agosto 2018 n. V00012 risulta approvata la perimetrazione definitiva della frazione[8].
Monumenti e luoghi d'interesse
Oratorio di Santa Maria di Loreto
L’Oratorio di Santa Maria di Loreto è un edificio sacro, di origine devozionale, legato al culto lauretano. Voluto sul finire del XVI secolo dagli Orsini di Amatrice e, successivamente, passato con diritto di patronato prima alla famiglia Delfini, poi alla famiglia Santelli ed ai suoi eredi.
A queste famiglie erano concessi i privilegi di jus patronatus e di jus presentandi sull'altare dell'Oratorio cioè il diritto di presentare all'autorità il sacerdote o il chierico adatto ad essere investito del beneficio[9].
Secondo quanto riportato nel catasto onciario del 1749, l’Oratorio di Santa Maria di Loreto era dotato di propri beni patrimoniali[5].
Dopo che negli anni trenta del XX secolo i lavori per la realizzazione di un collegamento carrabile con Amatrice hanno abbassato il livello stradale, l'ingresso all'Oratorio è consentito da una piccola scala a doppia rampa.
Dichiarato inagibile dai VV.FF. conseguentemente al sisma che ha colpito L’Aquila nel 2009[10], dopo gli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, risulta parzialmente crollato.
L’Oratorio si presenta come un piccolo edificio in pietra, molto semplice ed essenziale nella volumetria equilibrata ed elegante, ingentilita dagli oculi della facciata e delle pareti laterali, dotato di un piccolo campanile a vela retrostante. Sulla facciata compare una arma con i seguenti elementi: mare mosso con delfino ondeggiante in palo con coda bifida[11].
Al suo interno risultava ben conservato un paliotto d'altare, dipinto a fiorami su tela, con al centro la Madonna col Putto. Con il progressivo spopolamento del paese, ha subìto, come le chiese di altre frazioni, varie spoliazioni.
La Madonna di Loreto, onorata nell'omonimo Oratorio, viene festeggiata dai Riani l'8 settembre, giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la festa liturgica della Natività della Beata Vergine, con una messa solenne seguita da un pranzo in comune.
Infrastrutture e trasporti
Strade
La frazione è attraversata dalla strada provinciale SP 20 che la collega ad Amatrice.
Galleria d'immagini
Oratorio di Santa Maria di Loreto
Facciata Oratorio di Santa Maria di Loreto
Fontana della piazza di Rio
Vista della frazione di Rio da Macchie Piane
Accesso a Rio dalla strada comunale S. Lorenzo d'inverno
Andrea Massimi, Amatrice e le sue Ville. Notizie Storiche, Alfredo Anniballi, 2001 ASIN B07689696L
Andrea Massimi, Itinerari Amatriciani: La Regina, Fratelli Palombi Editori, 1971
D. Francesco Sacco, Dizionario geografico-istorico-fisico del regno di Napoli, Tomo IV, 1796 ISBN non esistente
Carlo Blasetti - D. Luigi Aquilini, Amatrice: dagli angioini agli aragonesi: monografia storico-araldica di un antico comune, Aniballi Grafiche, 2004
Alia Englen, Conseguenze del sisma 2009 nel territorio di Accumoli e Amatrice in Nel Lazio. Guida al patrimonio storico artistico ed etnoantropologico, «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER, 2010 ISSN 2283-706X
Nicola Armellini, Dizionario di giurisprudenza per uso del Regno delle Due Sicilie, Tipografia della Società filomatica, 1826 ISBN non esistente