Situato nell’estremità nord occidentale della Sardegna, Il Riu Mannu di Porto Torres attraversa la Provincia di Sassari. Nasce dal Monte sa Figu (m 376) in territorio di Siligo e sfocia nel Golfo dell'Asinara presso la spiaggia della Marinella a Porto Torres. È considerato un corso d’acqua naturale di primo ordine[1] in quanto recapita la propria acqua direttamente in mare ed ha un bacino imbrifero con una superficie maggiore di 200 km. Il bacino inoltre si estende nell’entroterra per 671,32 kmq. È caratterizzato da un’intensa idrografia dovuta alle varie tipologie rocciose attraversate.[2]
Aspetti geologici e geomorfologici
Il bacino del Riu Mannu di Porto Torres si sviluppa in una vasta area della Sardegna nord-occidentale all'interno dell’area denominata Fossa Sarda, la quale è stata interessata in diversi periodi da ripetute trasgressioni e regressioni marine e da numerose manifestazioni vulcaniche.
A seguito dei movimenti che hanno dato origine alla Fossa Sarda, questo territorio è stato invaso dal mare e ricoperto da imponenti coltri sedimentarie dalla cui emersione si è originato un esteso altopiano. L’area nel quale si sviluppa il corso d'acqua è caratterizzata da una serie di colline di media altezza, da falsipiani e tavolati modellati nei sedimenti calcarei di età miocenica.[2]
Il Riu Mannu riceve, durante il suo percorso, diversi scarichi industriali e di origine agricola che ne compromettono la qualità delle acque. Le acque del Riu Mannu e dei suoi affluenti risultano particolarmente vulnerabili ai nitrati. In seguito al monitoraggio effettuato dalla Regione Sardegna in occasione della realizzazione del Piano Regionale di Tutela delle Acque,è stato evidenziato per il Riu Mannu di Porto Torres uno stato ecologico che va progressivamente peggiorando man mano che ci si avvicina alla foce. Mentre lo stato ecologico può infatti ritenersi soddisfacente nella stazione situata a monte, la stessa cosa non può dirsi per le stazioni situate più a valle. Sempre nello stesso studio è evidenziato lo stato qualitativo pessimo degli invasi (Bunnari e Bidighinzu) presenti.[2]