Figlio di un medico veterinario, si rifiutò di seguire le orme paterne e si interessò fin dall'inizio alla recitazione. Dopo il servizio militare riprese l'attività in vari teatri di provincia. Negli anni trenta venne notato dal regista Julien Duvivier, che gli offrì dei ruoli non da protagonista ma comunque molto interessanti. Durante la guerra collaborò attivamente con gli occupanti nazisti, sia come artista partecipando a diverse trasmissioni radiofoniche, dove manifestò il suo antisemitismo, sia come delatore soprattutto nei confronti di suoi colleghi.
Nel 1944 fuggì dalla Francia in compagnia dello scrittore Louis-Ferdinand Céline (esperienza che si tradusse in diversi romanzi), e per questo motivo non poté portare a termine le riprese del film Amanti perduti ed il suo ruolo, pur secondario, venne affidato a Pierre Renoir. Al suo rientro fu arrestato, processato e condannato a dieci anni di lavori forzati, ma ne scontò solo tre, decidendo poi di andare in esilio prima in Spagna e poi in Argentina. Nel 1951 girò il suo ultimo film, per poi vivere dimenticato nella miseria fino alla morte, avvenuta nel 1972.