Romanzo siciliano (miniserie televisiva)
Romanzo siciliano è una serie televisiva italiana del 2016 diretta da Lucio Pellegrini. Prodotta da RTI e Taodue è stata trasmessa da Canale 5 dal 16 maggio all'8 luglio 2016. Personaggi e interpretiPersonaggi principali
Puntate
Prima puntataSiracusa. Salvo Buscemi è uno dei capi di Cosa Nostra ed è soprannominato U siccu per la sua costituzione fisica; in fuga dal 1993, è tra i latitanti più ricercati al mondo e di lui non si hanno foto recenti essendosi anche rifatto la faccia. Sulle sue tracce si è messo il tenente colonnello dei Carabinieri Sergio Spada con il sostegno del suo superiore, il colonnello Giuffrida e della sua squadra: il capitano Ettore Neri (ex paracadutista in Afghanistan alla ricerca della madre mai conosciuta), il capitano Federica Mutti, il maggiore Antonio Navarra, la tenente Anna Damiani (figlia di una vittima di mafia) e il maresciallo capo Renato Poli. Dopo che Spada ha deposto nel processo contro il governatore colluso Flores, un'autobomba esplode davanti al Liceo Damiani provocando la morte di quattro studenti e tra i feriti c'è proprio la figlia di Spada, Nora, che rimane traumatizzata e dovrà affrontare una dura riabilitazione. Dopo gli screzi iniziali, Spada viene supportato dalla nuova PM Emma La Torre. A far esplodere la bomba si scopre essere stato lo squilibrato Gestra che, inseguito in un supermercato, uccide anche Navarra, appena tornato in servizio dopo l'accusa di aver manomesso delle intercettazioni contro l'imputato Flores.
Seconda puntataSpada è scosso dalla morte del collega e amico Navarra ai cui funerali partecipa anche Buscemi con la sua nuova faccia facendogli pure le condoglianze. Il giorno seguente a una processione viene ucciso il candidato sindaco Patrizio Lodi e si sospetta subito che il colpevole sia uno dei clan. Intanto la moglie Marta decide di candidarsi lei stessa. Spada assegna le indagini a Mutti e Damiani mentre lui e Neri si concentrano maggiormente su Gestra che poco dopo viene trovato morto. Intanto entra in squadra l'allievo ufficiale Bruno Azzarello, carabiniere scelto alle prime armi ma esperto di intercettazioni. Dalle immagini della processione la Mutti individua lo spacciatore Dario Cucuzza che, interrogato, le racconta di aver avuto solo l'incarico di seguire Lodi e che a sparare è stato il candidato consigliere Ercolani la cui moglie, Maria Grazia, era l'amante di Lodi. Marta Lodi in un atto di follia uccide Ercolani davanti alla polizia. Azzarello e Neri piazzano delle microspie a casa di Simone Davoglio, un mafioso vicino a Buscemi, ma nel seguirlo vengono bloccati da un camion e così si capisce che c'è una spia all'interno della squadra, la stessa che ha manomesso le intercettazioni di Navarra contro Flores. Poco dopo la squadra riesce ad individuare a ad arrestare Gaetano Consolo, braccio destro di Buscemi che si dice subito disposto a collaborare. Intanto si è anche vicini a scoprire la verità sulla questione dell'autobomba: Spada è convinto che quella di Gestra non sia stata un'azione folle personale e che ci sia la mafia dietro alla morte di Chiara Furiani davanti alla scuola e del suo fidanzato al supermercato. Bisogna solo capire perché Buscemi voleva morti quei due ragazzi dato che ha fatto ricadere la colpa su Gestra, presunto amante della ragazzina.
Terza puntataLe rivelazioni di Consolo ai magistrati La Torre e Fusi consentono l'arresto di Nino Li Causi, fiancheggiatore di Buscemi nella vendita della droga in Sicilia, e come ritorsione gli viene ucciso il fratello e rapita la figlia Stefania. Nonostante ciò il mafioso continua a collaborare e racconta che il capitano Giovanni Damiani, padre della tenente Anna, venne ucciso da Buscemi non per la lotta alla mafia ma perché favoriva i clan palermitani rispetto ai Corleonesi nella guerra di mafia degli anni 80 e che quindi la stessa figlia sarebbe ora la talpa nella squadra. Intanto la PM La Torre e la figlia di Spada in piscina stringono amicizia. La polizia trova i resti di Simone Davoglio, ucciso da Salvatore Rizzo (uomo di Buscemi che ha peraltro il compito di tenere i rapporti con la mafia albanese), pensando fossero quelli di Stefania Consolo e a Spada arriva un filmino in cui la ragazza chiede aiuto. Consolo fornisce l'identikit del nuovo volto di Buscemi e su sua indicazione la squadra sequestra un carico di medicinali contraffatti al deposito di Solarino arrestando anche due uomini di Buscemi. Il giornalista Claudio Merlini, confidente di Spada, manda in onda il video della figlia di Consolo scatenando l'ira del colonnello. Un telespettatore chiama in studio dicendo che la ragazza è tenuta nascosta a Siracusa; la polizia scopre che la chiamata è partita dal territorio di Zolea, ex alleato di Buscemi. Consolo rivela dove si nasconde questo boss mandandolo però al massacro dato che viene ucciso dal cecchino Salvatore Rizzo dopo essere stato fermato dalla polizia. Spada capisce che Consolo non sta collaborando fino in fondo visto anche il falso identikit fornito e che riceve messaggi in carcere da Buscemi ma lo convince a collaborare in maniera più forte per salvare sua figlia. Neri, Azzarello e Poli travestiti da spazzini trovano la siringa usata da Franco Gambino, uomo di Buscemi, per curarsi il diabete e individuano la palazzina dove viene nascosta la ragazzina; durante l'operazione Gambino viene ucciso dalla Mutti mentre Rizzo riesce a scappare. Consolo viene poi però trovato morto in cella. Azzarello e la Mutti finiscono a letto insieme dopo di che le racconta che Spada sospetta di lei ma Neri e la Damiani scoprono che la talpa in realtà è il procuratore Fusi che incontrava Consolo parecchie volte in carcere fornendogli indicazioni.
Quarta puntataLa Mutti si sente tradita per essere sospettata di essere la talpa e si scontra con Spada mentre Azzarello recupera il fascicolo di Consolo dallo studio del procuratore Fusi.
Quinta puntataIn procura Fusi, appresa la notizia della scomparsa del dvd, capisce che per lui è finita e tenta la fuga prendendo in ostaggio la PM La Torre ma viene freddato da un poliziotto precipitando nel cortile. Anche la PM, come Spada, riceve le foto che vengono poi divulgate pubblicamente e che vengono viste anche da Nora Spada che per questo si scontra col padre. Intanto tramite mail arrivano ancora accuse di collusione verso il padre della Damiani. Nel cercare quale persona specializzata abbia potuto manomettere la cassaforte di Fusi, la Mutti risale al chimico Carlo Lanci, laureato e con un master troppo costoso per un semplice impiegato di un laboratorio di analisi. Il capitano va a casa sua con Poli ma qui vengono attaccati dall'uomo con spari e delle trappole incendiarie fermano i due e gli consentono la fuga. Flores intanto viene assolto perché il fatto non sussiste. Lanci viene stanato all'interno del Palace Hotel, un albergo sotto sequestro dal 2009 e finito abbandonato, ma riesce ancora a fuggire e Vittorio Marra, un altro affiliato del clan Buscemi, in stanza prima distrugge il dvd e poi prende in ostaggio Azzarello ma viene freddato da Neri. Viene ritrovato del sangue a bordo di una barca ormeggiata al porto e intestata a Tullio e Angela Amato di cui però non vi è traccia. Si sospetta di Gianni Germani, socio di minoranza della clinica di Amato, e dell'avvocato Antonio Musante, organizzatore di festini in barca con Amato e il socio che è finito a ricattarli con un video. La coppia intanto viene ritrovata spiaggiata. Angela Amato in realtà è viva e cerca di uccidere anche Musante ma viene fermata appena in tempo da Neri e Poli. Tullio voleva lasciarla per stare con Ania, ragazza ucraina conosciuta a una delle feste, e per gelosia ha uccisi entrambi mettendo i suoi documenti addosso alla ragazza prima di gettare i corpi in mare. Alla clinica Spada e Poli ritrovano Germani morto nell'armadietto del suo studio; la squadra capisce così che era stato lui a fare la plastica facciale a Buscemi. Il contenuto del dvd viene recuperato nonostante fosse stato spezzato e così il giudice Nicosia viene arrestato e a telecamera spenta confessa alcuni dettagli a Spada e alla PM. Flores intanto incontra Buscemi pretendendo di essere messo in fuga verso i Caraibi ma viene convinto a restare perché altrimenti sarebbe palese la sua colpevolezza e tutti gli interessi che il boss ha nella sanità verrebbero confiscati. Buscemi fa i complimenti per la seconda volta a Spada in piscina, tanto questo non può riconoscerlo, notando che è stanco per le indagini. Intanto Salvatore Rizzo si prepara a vendicare la morte dell'amico Vittorio Marra e mette nel mirino il capitano Neri. La Mutti non riesce a liberarsi dell'ex marito che con la scusa della finta cirrosi si fa ospitare da lei e che prova con la forza ad avere un rapporto sessuale con lei ma il capitano riesce a divincolarsi e minaccia di denunciarlo se non se ne fosse andato.
Sesta puntataIl giornalista Claudio Merlini viene ucciso nella sua auto mentre l'amica ex tossica Sara Castellari riesce a sopravvivere. La Castellari si risveglia e racconta che Merlini stava indagando sullo spaccio nella Zona Rossa, ufficialmente una comunità di recupero, e su un deposito del porto di Messina da dove transitavano armi provenienti dal Kosovo e diretti a Gioia Tauro. Ultimamente a chiamare spesso il giornalista era Roberto Celli, maresciallo della capitaneria di quel porto e trovato morto su una barca. Dalle chiamate effettuate nei paraggi del parcheggio dove è stato ucciso Merlini si risale a un numero di Gioia Tauro e, grazie alla collaborazione del comandante del porto di Messina Ottavio Ambu, si scopre che tale Longobardi, un dipendente del porto, era stato informato in via amichevole da Celli sull'indagine personale al porto e che poi aveva subito avvertito i calabresi. Uno di questi viene arrestato: è Nicola Amerti, braccio destro del boss Augusto Cataldo. Il gestore della comunità di recupero confessa di essere stato lui ad uccidere Merlini su incarico incaricato di Amerti, suo amico che lo riforniva di droga. La figlia di Spada per rabbia e gelosia tira un sasso contro la finestra della casa della La Torre che però decide di non sporgere denuncia.
Settima puntataIl Barone Corrado Marti viene ucciso da un killer ad una corsa di cavalli; suo padre Fabrizio si era suicidato nel 1994. A un circolo di nobili, poco prima di essere freddato, Marti, come riferito dal fratello Sebastiano alla PM e a Poli, aveva avuto un forte litigio con la contessa La Rocca e questa racconta che il barone aveva molti debiti di gioco. La squadra risale al vecchio pregiudicato Condello con il quale Marti sarebbe stato in debito ma l'anziano fermato dalla squadra di Spada viene freddato a distanza con la stessa arma che ha ucciso Marti. La squadra scopre che i figli di Sebastiano, Giacomo e Aurora, pretendevano dei soldi dallo zio Corrado, che lo hanno ucciso per potersene impossessare di diritto e che hanno ucciso anche Condello che li ricattava. La Mutti e Spada andando a esclusione intuiscono dove si possa nascondere Buscemi e cioè a Porto Palo vicino ad un ormeggio della Guardia di Finanza. Quindi insieme ad Azzarello e a Neri si appostano lì vicino e seguendo una macchina con i vetri oscurati arrivano in un capannone dove inizia un conflitto a fuoco e per l'esplosione di alcuni barili due mafiosi muoiono. Giuffrida e la squadra si complimenta con Spada per l'operazione completata dato che uno dei due morti sarebbe Buscemi ma il colonnello non è convinto sia lui e infatti insieme a Neri intuisce che a sparare sui barili è stato Lanci con un mitra per far credere che il boss sia morto. Una registrazione tra Flores e Buscemi sembra proprio confermare la tesi della voluta finta morte ma Spada inizia a sospettare che la talpa abbia fornito volutamente questa conversazione alla squadra. Parlando con la Damiani che aveva visto Neri cancellare la prova del DNA di Salvatore Rizzo, Spada stana il suo uomo che, nonostante le giustificazioni, viene allontanato dalla squadra. La Mutti scopre una cosa importante a casa, chiama la PM La Torre e le due si danno appuntamento nell'ufficio del magistrato ma, intercettata, una volta salita in macchina Lanci fa saltare in aria con una bomba il capitano.
Ottava puntataLa Mutti è gravemente ferita, nello scoppio sono morte 2 persone e altre 4 sono rimaste e le hanno frugato nel pc.
ProduzioneLe riprese si sono svolte tra Siracusa, Noto e Taormina.[9] Note
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