La principessa Carolina Matilde di Hannover, appena quindicenne, lascia la Gran Bretagna per andare in sposa al cugino Cristiano VII, l'altrettanto giovane re di Danimarcae Norvegia. Già formale e privo d'affetto, il loro matrimonio è aggravato dal carattere schizofrenico e paranoico di Cristiano, non estraneo a episodi di violenza: i membri del suo consiglio privato, pur concordi nel definirlo malato di mente, sono abili nel sfruttare la sua condizione per privare il già inesperto sovrano di ulteriore potere decisionale, rendendolo nient'altro un burattino in mano di cortigiani arrivisti.
Dal canto suo Carolina, colta, acuta e appassionata delle arti, viene privata all'arrivo di molti dei suoi libri preferiti perché ritenuti pericolosi dal pensiero oscurantista, ed è costretta a passare le giornate annoiandosi e adempiendo freddamente ai doveri coniugali, finché non dà alla luce Federico, l'ambito erede maschio. La giovane regina prende a isolarsi sempre di più, annichilita da un'esistenza formale e ripetitiva, non guadagnandosi certo simpatie a corte. Anche Cristiano smette di fare l'amore con lei, preferendo sperperare danaro in bordelli di quart'ordine.
Un giorno, giunge a corte Johann Struensee, un medico di campagna tedesco che si guadagna la fiducia del sovrano salvando il piccolo Federico dal vaiolo grazie a un vaccino da lui creato. Non è però la volontà di affermarsi a muoverlo: un fervente illuminista, Johann vorrebbe influenzare in tal senso la politica della Danimarca, ma può molto poco contro il potere del consiglio. Sfruttando il suo rapporto privilegiato con Cristiano, lo convince quindi a smettere di farsi manovrare dai membri del consiglio e a far scrivere a lui i suoi proclami, nei quali invoca riforme a favore del popolo, fino a governare di fatto in sua vece, abolendo la tortura, garantendo la libertà di stampa e limitando i privilegi dei nobili.
Johann trova uno spirito affine in Carolina, con cui si trova spesso a passeggiare a cavallo per discutere. Tra i due fiorisce un'intesa che culmina in un sentimento nuovo per Carolina: l'amore. Rimasta incinta di Johann, è costretta a fare di nuovo l'amore con suo marito per convincere la corte che la principessa Luisa Augusta sia in realtà figlia di Cristiano. Tuttavia, la Regina vedovaGiuliana Maria, matrigna di Cristiano, intuisce la verità grazie alle indiscrezioni di una dama di compagnia e diffonde i suoi sospetti a corte. Cristiano va su tutte le furie, ma finisce lo stesso per perdonare Johann, che considera il suo unico vero amico e il solo a corte a non essersi mai approfittato della sua condizione.
I membri del consiglio, avendo scoperto che Cristiano progetta di sollevarli dall'incarico, iniziano a tramare per ripristinare l'ordine, aiutati dalla Regina vedova che ha in odio Carolina e dal popolo che mal sopporta i cambiamenti introdotti da uno straniero in odore di immoralità. Convinto dal consigliere Ove Høegh-Guldberg che Johann stia tramando per ucciderlo e impadronirsi del trono, il Re lo condanna a morte. All'ultimo momento, però, se ne pente e firma la grazia, ma Guldberg temporeggia nel consegnarla e Johann muore decapitato. Il consiglio revoca poi le sue riforme. Carolina, disperata, cerca di scappare con i bambini, ma le guardie la fermano consegnandola alla Regina vedova, che le strappa i figli e la esilia.
Tempo dopo, malata e ormai prossima alla morte, Carolina finisce di scrivere una lettera destinata ai figli riguardo quanto veramente accaduto a corte e ordina alla sua dama di compagnia di consegnargliela non appena saranno cresciuti. Dieci anni più tardi, Federico e Luisa Augusta, rispettivamente di quindici e dodici anni, leggono la lettera e chiedono udienza al padre. Entro un anno, Federico assumerà la reggenza con un colpo di mano grazie all'aiuto di Cristiano, esiliando i cattivi consiglieri, e nei successivi decenni, ora re di Danimarca, avvierà numerose riforme ispirate a quelle di Johann.
Il romanzo di Enquist ha fornito considerevole ispirazione al film, soprattutto nella rappresentazione di Struensee come un idealista e martire civile del liberalismo.[2] Tuttavia, i diritti cinematografici del romanzo erano già detenuti da un consorzio formato dalla tedesca ZDF e la scandinava Nordisk Film, che premevano invece per un adattamento in lingua inglese con protagonista star internazionali e non erano intenzionati a cederli alla Zentropa, produttrice del film di Arcel e Heisterberg, della quale peraltro Nordisk possedeva il 50% delle quote aziendali.[2]
Per risolvere lo stallo il film risulta ufficialmente tratto da un romanzo softcore danese, Prinsesse af blodet (2000) di Bodil Steensen-Leths, da cui però Arcel e Heisterberg hanno attinto però per pochi elementi, come l'idea di presentare la storia attraverso gli occhi di Carolina Matilde di Hannover.[1][2] Per evitare accuse di plagio, la Zentropa ha chiesto ad Enquist di chiarire quali parti del romanzo fossero finzione e quali invece realtà storica, e quindi liberi da diritto d'autore, impiegando poi un'esperta nella consultazione di fonti letterarie per assicurarsi che romanzo e sceneggiatura fossero sufficientemente dissimili, facendo riscrivere ad Arcel e Heisterberg diversi passaggi.[2]
Pre-produzione
Lo produzione del film è partita nel 2011, dopo quattro anni di sviluppo.[3]Mads Mikkelsen è stato scelto subito per il ruolo di Struensee, mentre Alicia Vikander e l'esordiente Mikkel Boe Følsgaard, uno studente della Scuola di Teatro e Danza Contemporanea,[4] sono stati scoperti tramite provini.[5]
Il film è stato interamente girato in Repubblica Ceca per ragioni fiscali,[7] oltre che perché in Danimarca non esistevano quasi più castelli del periodo che non fossero stati rimodernati.[5] Le riprese si sono tenute a Praga, ai Barrandov Studios e nei dintorni, e sono durate quaranta giorni, cominciando nel marzo 2011.[3][7]
Distribuzione
Il film è stato presentato in anteprima in concorso al Festival internazionale del cinema di Berlino il 16 febbraio 2012.[8] È stato distribuito poi nelle sale cinematografiche danesi da Nordisk Film a partire dal 29 marzo 2012,[3][6] mentre in quelle svedesi dal 13 aprile seguente.[2]
È stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane da Academy Two a partire dal 29 agosto 2013.[5]
Accoglienza
Il film ha incassato 14 758 997 dollari in tutto il mondo, di cui 6 586 880 in Danimarca.[9]