Dopo aver intrapreso l'attività di critico cinematografico, Piscicelli debuttò come documentarista con La canzone di Zeza (1976) in cui trapela la passione antropologica per le tradizioni della sua terra e il successivo La canzone di Marcello, con Marcello Colasurdo, dove è forte una matrice politica e sociale.
Con il musicale Blues metropolitano del 1985 (che vide la partecipazione di Tony Esposito oltre che il ritorno della Suma e di Ida Di Benedetto) chiuse l'ideale trilogia dedicata a Napoli.
Nel 1987 fu la volta di Regina, film drammatico e lacerante, interpretato dalla musa Ida Di Benedetto.
Dopo il "pasoliniano" Baby gang del 1992, Piscicelli rallentò l'attività registica.
Nello stesso periodo scrisse e produsse l'originale "pulp-vesuviano" Rose e pistole, diretto dalla compagna Carla Apuzzo e interpretato da Anna Ammirati.
Nel 2001 uscì lo sperimentale Quartetto, girato in digitale secondo i dettami del Dogma 95 di Lars von Trier, con un cast formato da Raffaella Ponzo, Ida Di Benedetto, Anna Ammirati, Maddalena Maggi, Beatrice Fazi e un cameo di Roberto Herlitzka.
L'autobiografico Alla fine della notte, con protagonista Ennio Fantastichini, uscì nel 2003.
Piscicelli fu anche autore di alcuni libri che ispirarono suoi film: la raccolta di racconti Baby Gang e i romanzi La neve a Napoli, Vita segreta di Maria Capasso e Il corpo dell'anima.