Di Nicànore (dal greco Nikanôr, latino Nicanor, che significa "vincitore"), diacono e martire, si hanno poche notizie: visse nel I secolo, era ebreo di nascita, fu uno dei sette diaconi consacrati direttamente dagli Apostoli, predicò il Vangelo, morì martire a Cipro,[1] al tempo di Vespasiano, nello stesso giorno[2] in cui fu lapidato a morte santo Stefano.
Negli Atti degli Apostoli è indicato come il quarto nel gruppo selezionato per assistere nel ministero degli apostoli di Gesù Cristo, dopo Stefano, Filippo, Pròcoro e prima di Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia.[3]
Secondo la tradizione cristiana, annunciò il Vangelo nella città di Mallo.[4] La presenza di Nicànore a Mallo non è documentabile, si può dedurre però, molto probabilmente, che in seguito al martirio di Stefano, a causa della violenta persecuzione che scoppiò verso i discepoli di Gesù, questo si sia spinto ad annunciare il Vangelo fin lì. Un riferimento sull'evangelizzazione itinerante si ha negli Atti:
«...erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirene, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.»