paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria
Varianti
sfincione di Bagheria, tomato pie
Lo sfincione (sfinciuni o spinciuni in siciliano) è un prodotto tipico della gastronomia palermitana, inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MiPAAF),[1] considerato uno dei più simbolici cibi da strada del capoluogo siciliano. È forse stato inventato dalle suore del monastero di san Vito[2]: sembra infatti che le monache, per celebrare le festività, decisero di preparare un piatto diverso dal pane che si mangiava tutti i giorni e per arricchirlo decisero di aggiungere all’impasto una serie di prodotti tipici della tradizione contadina, come pomodoro, cipolle, acciughe, caciocavallo siciliano e origano.
Nell'Agrigentino lo sfincione viene preparato usando patate, pomodoro, olive, cipolle e pecorino.[2]
Sfincione di Bagheria
Una sua variante è quella preparata a Bagheria per il periodo natalizio, secondo una ricetta alternativa che non prevede l'uso della salsa di pomodoro, sostituita da tuma (o ricotta), cipolline e acciughe ("sfincione bianco").[3]
Tomato pie
Nel Nord America si è diffusa una variante dello sfincione conosciuta come tomato pie, che differisce minimamente dall'alimento siciliano.[4][5][6] Sebbene un antecedente della tomato pie sia stato descritto in un articolo del New-York Tribune del 1903,[7] risulta che tra i primi a servirla siano state due famiglie di Filadelfia e Utica a partire dal 1910.[8][9] Analogamente allo sfincione, la tomato pie viene cotta in una grande padella rettangolare e servita a fette quadrate (eccezion fatta a Rhode Island, dove viene tagliata a strisce rettangolari come avviene con la pizza al Taglio).[10] Di solito la tomato pie non viene servita appena uscita dal forno, ma viene lasciata raffreddare e poi consumata a temperatura ambiente e riscaldata all'occorrenza.