SommozzatoreUn sommozzatore (o subacqueo, in ambito militare anche uomo rana) è qualsiasi persona che si immerge sott'acqua con l'ausilio di un sistema di erogazione autonomo ARA o ARO[1], in inglese SCUBA, che gli fornisce la miscela respiratoria (aria, ossigeno, elio-ossigeno, azoto-elio-ossigeno) alla pressione dell'ambiente in cui opera permettendogli di restare sott'acqua per periodi variabili e relativi alla quantità di gas che il sistema può trasportare ed alla profondità in cui questa viene respirata[2][3][4][5]. EtimologiaIl termine nella lingua italiana deriva dal termine napoletano "sommozzare", cioè immergere: i primi sommozzatori infatti nacquero a Napoli su iniziativa congiunta di un napoletano e di alcuni giapponesi, poco prima della seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, l'invenzione dell'autorespiratore ad aria da parte di Jacques Cousteau e delle prime mute subacquee in schiuma di neoprene, resero questa attività molto più semplice e diffusa di quanto non fosse inizialmente[6]. Per quanto riguarda invece l'appellativo di uomo rana, esso risalirebbe a circa il 1940, quando la figura dei sommozzatori in mute lucide e con larghe pinne, richiamava quella dell'animale[7]. DescrizioneDiversamente dal palombaro, che riceve l'aria dalla superficie tramite un tubo di gomma chiamato cordone ombelicale, ed è vincolato al fondo da un pesante equipaggiamento, il sommozzatore può essere svincolato da qualunque piattaforma fissa, porta con sé il gas necessario compresso in bombole assicurate alle spalle e si sposta nuotando liberamente con l'ausilio di pinne[8][9]. Il sommozzatore mantiene o modifica a piacere il proprio assetto in acqua grazie ad uno speciale giubbotto chiamato GAV, che può gonfiare utilizzando parte dell'aria contenuta nelle bombole o l'aria espirata e sgonfiare tramite apposite valvole[10]. Ambito professionaleI sommozzatori svolgono immersioni a livello professionale nell'ambito[11][12][13][14]:
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