Le Suore Vincenzine di Maria Immacolata sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione, dette popolarmente Albertine, pospongono al loro nome la sigla V.M.I.[1]
Storia
La congregazione venne fondata dal sacerdote piemontese Federico Albert (1820-1876). A partire dal 1858, padre Albert aprì a Lanzo Torinese un orfanotrofio, un asilo infantile e un educandato per ragazze e affidò la direzione della sua opera alle Suore della Carità di Giovanna Antida Thouret: nel 1858 le religiose lasciarono la gestione degli istituti e il sacerdote, ottenuta l'approvazione dell'arcivescovo di Torino Davide Riccardi (12 giugno 1869), fondò una nuova congregazione cui affidare la direzione delle sue opere.[2]
Il 14 ottobre 1869 le prime candidate fecero la vestizione religiosa a Lanzo iniziando formalmente il nuovo istituto, posto sotto la protezione di san Vincenzo de' Paoli e della Vergine Immacolata. Le suore Vincenzine videro approvate dalla diocesi le loro costituzioni nel 1881 e poi nuovamente, dopo la revisione delle stesse, il 3 maggio 1927 dal cardinale Giuseppe Gamba. L'istituto ottenne il pontificio decreto di lode il 15 giugno del 1957:[2]
Il fondatore è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1984.[3]
Attività e diffusione
Le suore si dedicano alla cura degli orfani e all'istruzione della gioventù.[2]
Oltre che in Italia, sono presenti in Benin (Pèrèrè)[2] ed in Guatemala (Olopa)[4]: la sede generalizia è a Lanzo Torinese.[1]
Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 37 religiose in 7 case.[1]
Note
Bibliografia