«Mi trovo alla soglia di un altro mondo palpitante. Che Dio abbia misericordia della mia anima. Sono molto triste perché so di aver spezzato il cuore a mia madre, e la mia famiglia deve sopportare il peso dell'angoscia più grande. Ma ho considerato ogni possibilità e ho cercato con ogni mezzo di evitare ciò che è diventato inevitabile: vi siamo stati costretti, io e i miei compagni, da quattro anni e mezzo di atroci disumanità [...] Se non sono in grado di uccidere il desiderio di libertà, non potranno distruggerti. Non mi distruggeranno perché il desiderio di libertà, e della libertà della popolazione irlandese, è nel mio cuore. Verrà il giorno in cui tutta la gente d'Irlanda potrà mostrare il desiderio di libertà. Sarà allora che vedremo sorgere la luna»
The diary of Bobby Sands: the first seventeen days of Bobby Sands' H-Block hungerstrike to the death, written by him in diary form è un diario autobiografico scritto da Bobby Sands.
Durante i primi diciassette giorni di sciopero della fame nel 1981, nel Carcere di Maze, nella località di Long Kesh, Bobby Sands scrisse un diario segreto sui suoi pensieri e con i fatti più importanti della sua detenzione; rappresenta l'ultimo messaggio all'IRA e al suo popolo prima di morire. La scrittura cessa poco prima del suo ricovero nell'ospedale del carcere[1].
Note
Bibliografia
- The diary of Bobby Sands: the first seventeen days of Bobby Sands' H-Block hungerstrike to the death, written by him in diary form, Dublin, Sinn Fein Publicity Department, 1981.
- Bobby Sands. Un giorno della mia vita. Milano, Feltrinelli, 1996. ISBN 8807813785.
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