Sorge in una valle alluvionale sui margini orientali del gruppo montuoso del monte Linas (altezza massima 1236 m), a 70 m sul livello del mare e ai piedi del monte Cuccurdoni Mannu, alto 910 m.
Origini del nome
Il toponimo, in origine Villahermosa/Villermosa, deriverebbe dallo spagnolovilla hermosa, cioè villa bella, fertile[4].
Storia
Le origini e la storia di Vallermosa s'inquadrano perfettamente nelle vicende della Sardegna spagnola, in particolare del feudalesimo sardo, marchesato di Villasor, succeduto dal governo piemontese.
La fondazione di Vallermosa si può far risalire con una certa sicurezza al 1645, per volere di Biagio Alagon, marchese di Villasor. Situato in una fertile pianura, circondato da grandi colline ricche di vegetazione, fu popolato da nuclei familiari di agricoltori e poi da famiglie provenienti dal nuorese (Aritzo, Desulo) che nell'inverno, da loro molto rigido, praticavano la transumanza. Queste persone s'integrarono perfettamente con la popolazione vallermosese, e la maggior parte di loro vi si instaurarono per tutto l'anno[5], senza però abbandonare le loro usanze, i loro costumi e le loro tradizioni.
Il paese fu incorporato nel 1745 nel marchesato di Villahermosa e Santa Croce, dato in feudo inizialmente a Bernardino Antonio Genovès e successivamente alla famiglia Manca (i cui discendenti oggi si chiamano Manca di Villahermosa), ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Vallermosa sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 30 ottobre 2008.[6]
«Stemma semitroncato partito: il primo, di rosso, alla lettera maiuscola V, d'oro; il secondo, d'oro, all'anfora doppiamente ansata, di rosso; il terzo, di azzurro, al pero di verde, fustato al naturale, fruttato di dieci, d'oro, nodrito nella campagna diminuita, di verde. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di rosso, la scritta, in lettere maiuscole di nero, ANNO DOMINI MDCXLV. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di giallo
Monumenti e luoghi d'interesse
All'interno del paese invece si possono ammirare le vecchie case campidanesi fatte con i mattoni di argilla, i numerosi portoni tipici delle case campidanesi, la chiesa di San Lucifero al centro del paese e la chiesetta romanica con annesse terme romane a circa un km dal paese.
Architetture religiose
La chiesa di San Lucifero
La chiesa campestre di Santa Maria
Il convento delle suore
Architetture civili
Il municipio
Le scuole elementari
Il museo
Siti archeologici
Vallermosa è anche sede di importanti siti archeologici nuragici (Matzanni e Fanaris su tutti). Nel sito di Matzanni sono presenti tre pozzi sacri, i resti di 13 capanne e di una lunga struttura muraria e le rovine di un tempio punico.
Aree di interesse naturalistico
Vallermosa è circondata da una zona collinare ricca di vegetazione e piante tipiche della Sardegna, è ricca di fonti e sorgenti naturali, ed è qui, a circa 5 km dal centro abitato che sorge il costituendo parco naturale di Gutturu Mannu (letteralmente grande gola) in cui possiamo ammirare alcune specie, animali e vegetali che sono ormai in via di estinzione. Il parco è inoltre attrezzato per pic-nic e scampagnate, con tavoli, posti a sedere e barbecue.
Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).