La struttura aveva due tribune coperte di legno sui rettifili e due gradinate di curva in cemento. Fungeva sia da velodromo che da campo per sport di squadra[2] (calcio, rugby, ecc.).
Storia
Con l'avvenuta demolizione del vecchio ciclodromo[3] in legno di Via Argelati[4] Milano era rimasta senza una pista per le corse ciclistiche.
A sopperire alla grave carenza di impianti ciclistici fu il mecenate milanese Carlo De Vecchi, il quale, lanciata una imponente sottoscrizione pubblica raccogliendo circa 150 000 lire, realizzò il velodromo Sempione nel 1914.
L'impianto ospitò manifestazioni di ogni genere, tra cui il giro di Lombardia, le corse degli stayer e le partite di rugby casalinghe della squadra dello Sport Club Italia (sezione rugby), celebre polisportiva milanese del passato.
Il Milan lasciò il campo Milan di Porta Monforte nel 1914 per trasferirsi al velodromo. Il primo incontro dei rossoneri su tale campo di gioco avvenne il 31 maggio 1914 con l'amichevole Milan-Phoenix F.C. 3-3.[2]
Italia-Francia 9-4, amichevole del 18 gennaio 1920;
Italia-Austria 3-3, amichevole del 15 gennaio 1922.
La demolizione della struttura fu iniziata ai primi di marzo del 1930[6] ed il suo posto fu idealmente preso dal velodromo Vigorelli, costruito nel 1935 poco lontano da dove un tempo si trovava il velodromo Sempione.[7]
Eventi
Calcio
Incontri della nazionale italiana
Il Velodromo Sempione è stato sede di due incontri amichevoli della nazionale di calcio dell'Italia: il primo, disputato il 18 gennaio 1920 contro la Francia e terminato con il punteggio di 9-4 in favore degli Azzurri; il secondo, giocato il 15 gennaio 1922 contro l'Austria e terminato con il punteggio di 3-3.[8]
^Gazzetta dello Sport di venerdì 14 marzo 1930 nell'articolo "Mentre il più bel velodromo d'Italia sta cadendo sotto il piccone demolitore" - "La gloriosa storia della pista che scompare" che pubblica una eloquente fotografia che evidenzia vari squarci nella parabolica (dal microfilm conservato dalla Mediateca Santa Teresa in via Moscova per conto della Biblioteca nazionale Braidense e della Biblioteca comunale centrale "Sormani" di Milano).
^La scala del ciclismo, su vigorelli.org. URL consultato il 6 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2014).