Visto d'ingressoIl visto di ingresso è l'atto con il quale uno Stato concede a un individuo straniero il permesso di accedere nel proprio territorio, per un certo periodo di tempo e per determinati fini. È internazionalmente noto con il nome breve di visa, dal latino charta visa ("carta che è stata vista"). La storiaNel Medioevo i "lasciapassare" erano un fenomeno piuttosto comune. Venivano rilasciati ai diplomatici e ai pubblici ufficiali ma anche acquistati dai mercanti intenti a commerciare in altri paesi.[1] Quei documenti contenevano le informazioni sul titolare e l'indicazione del suo percorso in un paese straniero. Nell'Egitto medievale, durante il regno dei Tulunidi, per le persone che intendevano lasciare l'Egitto, è stato introdotto il "visto di uscita" - il passaporto (il cosiddetto "javaz"), in cui dovevano essere indicati anche gli schiavi in partenza. Nell'Europa occidentale tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, di regola, non erano necessari i passaporti e i visti per spostarsi da un paese all'altro. La velocità relativamente elevata ma anche i grandi spostamenti di persone che viaggiavano in treno avrebbero causato dei problemi nel caso di utilizzo del controllo passaporti normale. I passaporti e i visti sono diventati necessari, in qualità di documenti di viaggio, solo dopo la prima guerra mondiale. Fino a quel momento, il passaporto e il visto erano, di solito, lo stesso tipo di documento di viaggio. Nel mondo di oggi, il visto è diventato un documento di viaggio secondario separato, mentre il passaporto faceva da documento di viaggio primario. TipiIl visto può essere contenuto in un documento a sé o, più comunemente, stampato sul passaporto del richiedente o contenuto in foglio da allegare al medesimo. Non tutti gli Stati richiedono il visto per l'ingresso nel loro territorio, ritenendo in certi casi sufficiente il passaporto o la carta di identità, in seguito ad accordi di libera circolazione. A seconda del motivo di viaggio sono disponibili diversi tipi di visto:
Esistono poi altri tipi di visti per casi particolari, come i viaggi diplomatici o le operazioni chirurgiche. Visto all'arrivoIn alcuni casi il visto può anche essere ottenuto all'arrivo, allo stesso prezzo di quando viene richiesto al consolato o pagando una commissione aggiuntiva. In questo caso si parla di VOA (Visa on arrival). Con il passaporto italiano si può ottenere il VOA in trentasei Paesi. Visto elettronicoIl visto elettronico o eVisa (dall'inglese electronic visa) è una procedura semplificata di richiesta del visto, che permette di evitare le code al consolato e snellisce la burocrazia, in quanto permette di pagare con carta di credito o di debito e di stampare il visto direttamente a casa propria, ritirarlo al consolato tramite appuntamento o all'aeroporto di arrivo. Al 2020 quarantatré Paesi hanno implementato l'uso del visto elettronico. Con il passaporto italiano si ha accesso a ventidue Paesi con il visto elettronico. Gli accordi internazionaliI cittadini degli Stati che hanno sottoscritto la convenzione di Schengen (Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein e quasi tutti quelli dell'Unione europea tranne l'Irlanda) possono entrare liberamente in Italia e soggiornarvi senza limitazioni, mentre gli altri sono soggetti a controlli di frontiera, in molti casi con l'obbligo del visto d'ingresso rilasciato da un consolato italiano all'estero. Come orientamento generale sono di regola esenti dall'obbligo del visto tutti i cittadini degli Stati del continente americano, mentre sono in genere soggetti all'obbligo del visto i cittadini provenienti da Stati del continente africano e asiatico. RestrizioniHenley & Partners ogni anno compila un indice sulle restrizioni dei visti, che classifica i Paesi in base all'apertura delle loro restrizioni sui visti e requisiti per i visti. L'indice si basa sul database International Air Transport Association.
L'organizzazione mondiale del turismo nella sua annuale relazione Visa ha concluso che i trenta Paesi i cui cittadini sono stati meno colpiti da restrizioni sui visti nel 2015 sono stati (in base ai dati forniti dall'OMT, sulla base di informazioni provenienti da istituzioni ufficiali nazionali):[2]
La media mondiale nel 2015 era 89, tra le economie avanzate il punteggio medio è stato di 154 e, tra le economie emergenti, 73 (la Russia ha ottenuto 93 punti, l'India 50 e la Cina 46). Passaporti e visti d'oroL'acquisto di passaporti è formalmente vietato ovunque, tuttavia diverse nazioni concedono legalmente passaporti e visti a persone facoltose in seguito a loro cospicui investimenti nel Paese, da qui la locuzione giornalistica di "visti d'oro"[3]. Note
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|