Nel 1840, a Birr nella contea di Offaly, costruì il suo Leviatano di Parsonstow, un telescopio da 182 centimetri di diametro, che fu per molti decenni il più grande telescopio del mondo[4]. Parsons dovette inventare molte delle tecniche usate nella costruzione, sia a causa delle dimensioni senza precedenti, sia perché i costruttori di telescopi del passato avevano protetto i loro segreti o semplicemente non erano riusciti a pubblicare i loro metodi.
Lo specchio del telescopio fu fatto in una lega di Rame e Stagno (il cosiddetto speculum metal). Dato che nel clima umido anneriva rapidamente, lo specchio doveva essere ripulito ogni sei mesi, e così Lord Rosse costruì due specchi, per poterne usare uno mentre l'altro veniva ripulito. La costruzione del telescopio fu sospesa durante la Grande Carestia, ma nel 1847 fu terminato. Le capacità del telescopio andarono ben oltre le aspettative: fu possibile per la prima volta osservare le stelle fino alla 18ª magnitudine.
Lord Rosse eseguì pionieristici studi astronomici e scoprì la natura a spirale di alcuni oggetti nebulosi, che sappiamo trattarsi di galassie a spirale. La prima galassia a spirale che scoprì fu M51, ed i suoi disegni della galassia assomigliano molto alle fotografie moderne (nel ventunesimo secolo M51 è nota come Galassia vortice).
Dette il nome alla Nebulosa del Granchio, basandosi su un precedente disegno fatto usando il suo vecchio telescopio da 91 centimetri, nel quale assomigliava ad un granchio. Alcuni anni più tardi, usando il telescopio più grande, produsse un disegno migliore e dall'aspetto notevolmente diverso, tuttavia il nome rimase lo stesso[5][6].
^Knight, Charles (a cura di), Rosse, William Parsons, 3rd Earl of, in Biography: Or, Third Division of "The English Cyclopaedia", vol. 5 (beginning with RABELAIS), London, Bradbury, Evans, & Co., 1867, pp. 166–167.