Giovanni Capurro, giornalista e redattore delle pagine culturali del quotidiano Roma di Napoli, nel 1898 scrisse i versi della canzone affidandone la composizione musicale a Eduardo Di Capua.[1] In quel tempo Di Capua si trovava a Odessa, nell’Impero russo, con suo padre, violinista in un'orchestra.[2] La musica sembra sia stata ispirata da una splendida alba sul mar Nero e, soprattutto, dalla nobildonna oleggese Anna Maria Vignati-Mazza detta "Nina", sposa del senatore Giorgio Arcoleo e vincitrice a Napoli del primo concorso di bellezza della città partenopea; il brano venne poi presentato a Napoli alla Festa di Piedigrotta a un concorso musicale de "La tavola rotonda: Giornale, letterario, illustrato, musicale della domenica" della Casa Editrice Ferdinando Bideri, ma senza ottenere grande successo e arrivando secondo (vincendo il premio di lire 200), ma in seguito si diffuse sempre più - anche fuori dall'Italia - fino a diventare un vero e proprio patrimonio della musica mondiale. Infatti, questa canzone fu eseguita dalla banda e cantata all'unisono dal pubblico in sostituzione dell'inno nazionale italiano durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Anversa nel 1920 ed addirittura canticchiata nel 1961 da Yuri Gagarin a bordo della propria navicella spaziale![3]
'O sole mio è una delle canzoni più famose di tutti i tempi, ma non fruttò molto ai suoi due autori, Capurro e Di Capua, che morirono in povertà, rispettivamente nel 1920 e nel 1917. La casa di edizioni musicali Bideri continua a percepire le royalty del pezzo, che - nonostante sia passato più di un secolo dalla registrazione - non è ancora divenuto di pubblico dominio. Infatti, nell'ottobre 2002, il Tribunale di Torino ha riconosciuto Alfredo Mazzucchi, deceduto nel 1972, come coautore della melodia, di conseguenza il brano rimarrà sotto copyright fino al 2042.[4]
Interpretazioni
La più grande interpretazione di questa canzone rimane probabilmente quella di Enrico Caruso, accanto alla quale si annovera quella di Luciano Pavarotti, da solo e con il gruppo dei Tre Tenori ma moltissimi altri artisti hanno interpretato il brano, del quale esistono molteplici versioni; fra le più famose quella di Elvis Presley, col titolo di It's Now or Never, derivata da una precedente incisione dell'attore e cantante Tony Martin. Il disco di Presley, pubblicato nel settembre del 1960, raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per cinque settimane, nelle Fiandre in Belgio per tre settimane, nei Paesi Bassi per dieci settimane, Norvegia per sei settimane, Regno Unito e Australia e la seconda in Germania, vendette dieci milioni di copie, risultando il più venduto della sua carriera[5].
Nel 2002 il cantante Al Bano include una versione particolare di 'O sole mio nel suo CD Carrisi canta Caruso "duettando" virtualmente con il tenore Enrico Caruso.
^ Gaetano Santangelo, 'O sole mio ha un nuovo papà, in Amadeus, 11 ottobre 2002. URL consultato il 5 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2017).