Divenuto l'accento per antonomasia nel linguaggio corrente, è in genere ottenuto con un suono più forte di un altro. Nella parte musicale viene segnalato attraverso le indicazioni sf o sfz (sforzato) oppure fz (forzato), nonché da opportuni segni:
Nello studio della musica l'accento è l'elemento con cui sono organizzate le strutture temporali (dette strutture accentuative) in riferimento a una determinata cultura musicale.
Nella tradizione classica l'accento può essere di due tipi: forte e debole. La struttura temporale di un brano classico è basata su una organizzazione di accenti detta metro in cui gli accenti si alternano in una configurazione specifica. Il metro della tradizione classica si indica attraverso una frazione che ha al suo denominatore il valore di durata che costituisce la pulsazione di riferimento e al numeratore il numero di pulsazioni totali che realizzano il metro. Nel metro più semplice, il 2/4 (due quarti) il primo quarto è forte mentre il secondo è debole. Nel 3/4 il primo è forte e gli altri due sono deboli nel 4/4 il primo e il terzo (i cosiddetti tempi "dispari") sono forti, mentre il secondo e il quarto (tempi "pari") sono deboli.
Gli accenti in musica indicano punti specifici del tempo musicale in cui avvengono o possono avvenire determinati eventi a seconda del tipo di accento, come il cambio di armonia, l'utilizzo di specifiche note melodiche e molti altri.