La famiglia Acciaioli (anche Acciaiuoli, Acciajuoli, Accioli, Acioli o Accioly) è una delle più famose famiglie nobili di Firenze. Un ramo della famiglia ebbe numerosi feudi e fu molto influente nel Regno di Napoli ed alcuni esponenti divennero anche sovrani del Ducato di Atene.
Originari di Brescia, il patriarca Gugliarello era un guelfo in fuga per sfuggire alle faide politiche, che si trasferì verso il 1160 a Firenze, dove si iscrisse all'Arte del Cambio. Probabilmente commerciava in acciaio e per questo avrebbe avuto il soprannome di Acciaiolo, da cui il cognome della famiglia. A causa della loro appartenenza al partito Guelfo dovettero nuovamente andare in esilio, questa volta a Lucca[1].
Ascesa
Nel 1284 fondarono una compagnia commerciale a Cremona; qualche anno dopo Leone Acciajuoli rientrò a Firenze[1], dove la compagnia divenne molto ricca e potente e fu alla base della fortuna di famiglia. Come le compagnie consorelle dei Bardi e dei Peruzzi ebbe sedi in tutta Europa e prestò denaro a importanti figure dell'epoca.
Divennero infatti nel corso del XIV secolo banchieri degli Angioini del Regno di Napoli, del Pontefice, dell'Ordine dei Gerosolimitani ecc. Nel 1345 la sconfitta nella guerra contro Lucca, finanziata anche dal loro banco, portò le sorti familiari sull'orlo del fallimento. La compagnia dovette quindi essere liquidata con gravi strascichi economici e politici.
A Napoli
Un ramo della famiglia si stabilì sin dal Trecento a Napoli, dove, grazie ai legami con la casata regnante, assurse a grande potenza e ricchezza, per esempio Niccolò Acciaiuoli divenne Gran Siniscalco del Regno di Napoli.
A Firenze membri della famiglia ricoprirono le più alte cariche politiche, con priori, Gonfalonieri di Giustizia e consoli delle Arti, mentre numerose e importanti furono anche le cariche religiose.
L'ultimo rappresentante della famiglia fu Nicola Acciaiuoli, figlio di Giacinto Emmanuele e di Marianna di Antonfrancesco Acciaiuoli, che morì a Venezia il 27 gennaio 1834[2].
Ramo portoghese e brasiliano
Da un Simone Acciaioli (figlio di Zanobi Acciaioli e di Ginevra Amadori, nipote di Benedetto Acciaioli e di Nanna d'Ormannozzo Deti, della linea di Michele Acciaioli e Lisa di Paolo di Cino de' Nobili), emigrato prima del 1512 a Madera per rappresentare gli interessi commerciali della famiglia, è derivata la nutrita genealogia del ramo portoghese e brasiliano degli Acciaiuoli, ancora oggi esistente. Simone fissò la sua residenza a Funchal, e quivi sposò Donna Maria Pimentel. "Essendosi applicato, al pari di altri suoi connazionali, alla coltivazione della cannamele introdotta nell'isola dalla Sicilia per cura dell'Infante D. Enrico ed alla industria connessa della estrazione dello zucchero, egli raggiunse una fortuna talmente considerevole, che la sua casa situata nella Rua dos Mercadores primeggiava per magnificenza e sontuosità.[3][4][5][6][7]