Afiti (in greco antico: Ἀφυτις?) era una città dell'antica Grecia nella penisola Calcidica.
Storia
Viene citata da Erodoto come una delle città — con Potidea, Neapolis, Ege, Terambo, Escíone, Mende e Sane— situate nella penisola di Pallene (Calcidica) dove Serse reclutò truppe e navi per la sua spedizione del 480 a.C. contro la Grecia.[1]
Successivamente la città partecipò alla lega delio-attica dal momento che è menzionata nelle liste dei tributi ad Atene dal 452 al 415 a.C.[2]
Tucidide la menziona come un luogo dove passò l'esercito ateniese al comando di Formione mentre si recava all'assedio di Potidea nel 432 a.C.[3]
Secondo Pausania, ad Afiti era molto venerato il dio Amon, e si diceva che, quando Afiti fu assediata dall'esercito spartano al comando di Lisandro, questi tolse l'assedio contro la città, perché si credeva che glielo avesse consigliato Amon in una apparizione. [4]
Nell'anno 380 a.C., Agesipoli I di Sparta, nella sua spedizione contro le città della lega calcidica, si ammalò di febbre e chiese di essere portato al santuario di Dioniso che era nella città di Afiti. Venne portato lì, ma il settimo giorno morì fuori dal santuario.[5]
Aristotele parla di una legge particolare vigente ad Afiti riguardo al metodo di valutazione delle aziende agricole.[6]
La città moderna si chiama Afitos.
Note
- ^ Erodoto VII,123.
- ^ Mogens Herman Hansen & Thomas Heine Nielsen, Thrace from Axios to Strymon, in An inventory of archaic and classical poleis, New York, Oxford University Press, 2004, p. 825, ISBN 0-19-814099-1.
- ^ Tucidide I,64.
- ^ Pausania III,18,3.
- ^ Senofonte, Helénicas V,3,19.
- ^ Aristotele, Política 1319a.
Altri progetti