Ai Martiri
Ai Martiri (latino: Ad Martyras)[1] è un'esortazione scritta da Tertulliano nell'ultimo decennio del II secolo.[1] Questa breve opera può essere ritenuta il primo esempio di esortazione al martirio cristiano scritta in lingua latina. ContestoIl contesto in cui maturò la stesura di questa esortazione è quello del regno dell'imperatore Settimio Severo[2], durante il quale, come negli anni precedenti, i cristiani subirono continue persecuzioni. L’esortazione in questione è una delle prime opere redatte da Tertulliano, non particolarmente lunga e assai poco densa in materia di riflessione teologica[3]. ContenutoNell'esortazione Tertulliano si rivolge ai cristiani che, dopo esser stati imprigionati a causa della loro fede, attendevano lì la morte, che sarebbe sopraggiunta a causa delle condizioni del carcere o a causa della imminente condanna. L'autore esorta e incoraggia i cristiani a non mollare dinanzi la loro condizione di prigionia, aggavata dalla fatiscenza del carcere e dalle minacce dei giudici[2]. Per Tertulliano il martirio è un combattimento, in cui il fedele patisce e soffre, necessario per arrivare alla vittoria, ossia la garanzia di accesso al regno di Dio nei cieli[4]. Note
Bibliografia
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