Versione modificata del più famoso aereo di lineaA300, venne realizzato per poter effettuare il trasporto aereo di carichi estremamente voluminosi.
Nel 2014 è stato presentato il programma del nuovo Airbus Beluga XL, il cui assemblaggio è iniziato nel 2015, e l'entrata in servizio è stata a gennaio 2020.[2]
Storia del progetto
Il primo nome ufficiale "Super Transporter" fu presto rimpiazzato dal nome attuale "Beluga", poiché la parte frontale dell'aereo rassomiglia infatti alla protuberanza distintiva sulla testa del cetaceo omonimo.
L'Airbus ha sviluppato una flotta di 5 Beluga per poter trasportare parti complete di aerei dai vari stabilimenti alle linee di assemblaggio finale di Tolosa o Amburgo, rimpiazzando il vecchio Super Guppy. I Beluga sono spesso affittati da altri enti e aziende per trasporti ingombranti. Per esempio, nel 2006, gli A300-600ST sono stati utilizzati per trasportare dall'Egitto all'Europa tre antiche statue, mentre la NASA ne ha fatto uso per portare a Cape Canaveral il modulo spaziale Raffaello costruito a Torino.
La caratteristica principale dell'A300-600ST è la dimensione del suo ponte di carico: lungo 37,7 m e con una sezione cilindrica di 7,1 m di diametro, è il più grande attualmente disponibile.
L'accesso al ponte di carico avviene frontalmente ed è garantito da un portellone situato sopra la cabina di pilotaggio che, non essendo sull'asse dell'aereo come nelle usuali configurazioni, non interferisce con le operazioni di carico.
Impiego operativo
Esemplari
Reg.
Modello
MSN
Operatore
In servizio dal
Stato
Test Reg.
F-GSTA
Airbus A300B4-608ST
655
Airbus Transport International
25-10-1995
Operativo
F-WAST
F-GSTB
Airbus A300B4-608ST
751
Airbus Transport International
22-04-1996
Operativo
F-WSTB
F-GSTC
Airbus A300B4-608ST
765
Airbus Transport International
07-05-1997
Operativo
F-WSTC
F-GSTD
Airbus A300B4-608ST
776
Airbus Transport International
18-12-1998
Operativo
F-WSTD
F-GSTF
Airbus A300B4-608ST
796
Airbus Transport International
05-01-2001
Operativo
fonti: airfleets.net. • planespotters.net. URL consultato il 24 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2011).