Nacque ad Ascoli Piceno l'8 luglio 1907. Conseguito il diploma di maturità, nel 1928 si arruola nella Regia Accademia Aeronautica, iniziando a frequentare la Regia Accademia Aeronautica di Caserta, Corso Falco, da dove uscì con il grado di sottotenentepilota.[1] Alla fine degli anni trenta del XX secolo assume il comando della 351ª Squadriglia,[3] una delle 3 che il 1 giugno 1939 vanno a formare il del 20º Gruppo Caccia Terrestre,[N 1] Il 1º ottobre dello stesso anno il 20º e il 21º Gruppo vengono accorpati in un nuovo Stormo, il 51º Stormo Caccia Terrestre, di stanza sull'aeroporto di Ciampino sud.[4] Nei primi mesi del 1940 la 351ª Squadriglia quale partecipa all'esercitazione bellica sui cieli di Roma. Insieme ai caccia Fiat C.R.32 i Fiat G.50 Freccia della 351ª riescono a mettere in scacco i pur veloci Savoia-Marchetti S.79 Sparviero del 12º Stormo Bombardamento Terrestre[5] scompaginandone la formazione, e palesando l'importanza della specialità caccia nella difesa dello spazio aereo e del territorio della Patria[6].
In onore della vittoria sui Sorci Verdi il 51° assume quale stemma un gatto nell'atto di afferrare tre topi, che fu disegnato dal tenente pilota Vincenzo Sant'Andrea della 353ª Squadriglia.[7]
Seconda Guerra Mondiale
Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, alle 3:45 del giorno successivo eseguì la sua prima missione bellica del 51º Stormo, un volo di crociera difensiva insieme al sergente maggiore Artidoro Galletti.[8]
Non sono disponibili informazioni su eventuali abbattimenti nel periodo in cui ha prestato servizio con l'Aeronautica Repubblicana. Sopravvissuto alla cattura e alla successiva epurazione, tornò definitivamente alla vita civile conducendo una vita discreta e ritirata fino alla sua morte sopraggiunta all'ospedale di Ancona il 10 dicembre 1989.