Alessandro Paoli (militare)
Alessandro Paoli (Milano, 10 luglio 1897 – Uork Amba, 29 febbraio 1936) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante il corso della guerra d'Etiopia[1]. BiografiaNacque a Milano nel 1897, figlio di Egisto e Erminia Maeder.[2] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915,[2] si arruolò volontario nel Regio Esercito, assegnato al 36º Reggimento fanteria "Pistoia", lasciando poi il fronte per frequentare il corso per mitraglieri.[2] Al termine del corso fu assegnato alla 182ª Compagnia mitragliatrici Fiat in forza alla Divisione cecoslovacca del generale Andrea Graziani.[2] Fu congedato con il grado di sergente verso la fine del 1920, ritornando a lavorare come spedizioniere a Milano. Nel 1922 fu decorato con una Medaglia di bronzo al valor civile per aver eseguito un ardimentoso salvataggio.[2] In vista dello scoppio della guerra d'Etiopia, nel luglio 1935 si arruolò come camicia nera nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale.[2] Partì per l'Eritrea in forza alla 114ª Legione CC.NN. "Garibaldina" della 2ª Divisione CC.NN. "28 ottobre", sbarcando nel porto di Massaua l'11 settembre dello stesso anno.[2] Rimase gravemente ferito il 27 febbraio 1936, durante la seconda battaglia del Tembien, decedendo due giorni dopo presso un ospedaletto da campo di Hausien.[2] Per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1] Lasciò la moglie, Maria Cornini.[3] Onorificenze«Volontario in A.O., combattente entusiasta e valoroso. Caposquadra mitraglieri, sotto violento fuoco avversario, dirigeva con calma e perizia il fuoco sul nemico infliggendogli gravi perdite e contribuendo ad arrestarlo nel contrattacco. Colpito a morte, durante il trasporto al posto di medicazione serenamente inneggiava al Re ed al Duce. Prima di morire aveva elevate parole di ardente fede nei destini della Patria, esclamando: « È bello morire per il Duce ». Superbo esempio di alto sentire. Uork Amba, 27 febbraio 1936.[4]»
— Regio Decreto 11 gennaio 1937[5] NoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
|