In vita curò unicamente la pubblicazione del discorso inaugurale Retto amore della Gloria (1826), pronunciato in qualità di rettore dell'Università di Padova. Dopo la sua morte, il fratello Pietro curò nel 1854 la pubblicazione delle Procedure speciali, concernenti alcuni peculiari istituti di procedura civile austriaca.
Fra i suoi allievi a Padova, poco prima di morire, ci fu Ippolito Nievo. Il giovane studente, che pure aveva canzonato il docente in alcune lettere scambiate con l'amico Andrea Cassa, scrisse un sentito elogio funebre, unicum nella sua pur variegata produzione scritta, del Racchetti sulla rivista L'Alchimista friulano[2][3].
^ Ippolito Nievo, Professor Alessandro Racchetti, in L'Alchimista friulano, V, n. 20, 15 maggio 1854, pp. 157-158., in Ippolito Nievo, Tutte le opere, a cura di Marcella Gorra, VI (lettere), Mondadori, 1981.
^ Mauro De Zan, Alessandro Racchetti nel ricordo di un suo allievo: Ippolito Nievo, in Insula Fulcheria, LII, Crema, dicembre 2022, pp. 153-159.
Bibliografia
Girolamo Venanzio, Commemorazione di Alessandro Racchetti, Padova, 1855. Ripubblicato in Michela Marangoni, Commemorazioni dei soci effettivi 1843-2010, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2011, pp. 63-67, ISBN978-88-95996-35-6.
Francesco Sforza Benvenuti, Dizionario biografico cremasco, Forni editore, 1972 [1888], pp. 234-235.