L'antofillite è un minerale, un anfibolo appartenente al sottogruppo degli anfiboli di magnesio-ferro-manganese in base alla revisione della nomenclatura degli anfiboli del 2012[2], precedentemente era classificato come appartenente al gruppo degli anfiboli Mg-Fe-Mn-Li[6]. È un asbesto di ferro-magnesio formato da soluzioni isomorfe la cui formula è Mg2Fe5Si8O22(OH)2 e Mg2Mg5 Si8O22(OH)2. Anche se in natura è molto raro esiste il termine estremo magnesifero; ma non quello ferrifero, la cui percentuale massima è del 20-30%, denominata ferro-anthophyllite.
Questo minerale è stato descritto per la prima volta dal mineralogista tedesco Christian Friedrich Schumacher nel 1801[7]. Il nome del minerale viene dalla parola latina anthophyllum che significa chiodo di garofano in riferimento al colore più comune con cui si presenta[1].
Morfologia
Solitamente l'antofillite si rinviene in aggregati fibrosi aciculari o colonnari di colore da grigio-verde al bruno chiaro, raramente in cristalli prismatici. È traslucida, con lucentezza vitrea, fragile e perfettamente sfaldabile secondo il prisma verticale.
(EN) Frank C. Hawthorne, Oberti Roberta, Harlow George E., Maresch Walter V., Martin Robert F., Schumacher John C., Welch Mark D., Nomenclature of the amphibole supergroup (PDF), in American Mineralogist, vol. 97, 2012, pp. 2031-2048, DOI:10.2138/am.2012.4276. URL consultato il 25 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
John W. Anthony, Richard A. Bideaux, Kenneth W. Bladh, Monte C. Nichols, Handbook of Mineralogy, Chantilly, VA 20151-1110, Mineralogical Society of America.
(DE) C. F. Schumacher, Anthophyllit (PDF), in Versuch eines Verzeichnisses der in den Dänisch-Nordischen Staaten sich findenden einfachen Mineralien, Brummer (Kopenhagen), 1801, p. 96. URL consultato il 5 novembre 2013.