Viene ricordato da Plinio il Vecchio[1], che lo ritiene figlio di Mikkiades e nipote di Melas e cita di sue opere ancora conservate ai suoi tempi a Delo e nell'isola di Lesbo. Ai suoi figli, Bupalo e Athenis, Plinio attribuisce altre sculture situate in Grecia e ricorda che loro opere erano presenti anche nelle collezioni di diversi edifici augustei di Roma.
Uno scholion (nota a margine che veniva apposta dai successivi grammatici ai manoscritti dei testi classici) alla commedia degli Uccelli di Aristofane, riporta che sarebbe stato Archennos, ad applicare per primo le ali alle Nikai[2].
Secondo Pausania[3] al figlio di Archermos Bupalo è da attribuire l'invenzione della figura della Tyche, con copricapo a polos e cornucopia. Gli sono anche attribuite raffigurazioni delle tre Grazie, rappresentate vestite, a differenza dell'uso successivo.
Fonti epigrafiche
A Delo è stata rinvenuta la base di una statua con un'iscrizione[4][5] che ricorda il suo nome e nei pressi una scultura di una Nike alata che gli è stata attribuita, con alcune incertezze, con il nome di "Nike di Archermos" (anche conosciuta come "Nike di Delo")[6] ed è conservata nel Museo archeologico nazionale di Atene.
Su un fusto di colonna rinvenuta sull'Acropoli di Atene è stata rinvenuta una dedica fatta da Archermos di Chio.[7]
Alla Nike di Delo e alla cosiddetta "scuola di Chio", costituita da Archermos e dai suoi figli, sono associate una kore rinvenuta sull'Acropoli di Atene, in marmo di Chio (Acropolis 675) e una cariatide di Delfi, precedentemente ritenuta appartenente al thesauros degli Cnidii.
^Sulla incerta attribuzione della statua frammentaria alla base con l'iscrizione e sull'esistenza della "scuola di Chio", v. P. Scherrer, Das Weihgeschenk von Mikkiades und Archermos auf Delos, in Jahreshefte des Österreichischen Archäologischen Instituts in Wien, 1983, pp. 19-25; K. Sheedy The Delian Nike ande the Search for Chian Sculpture, in American Journal of Archaeology, 89, 1985, pp. 619-626.
Brunilde Sismondo Ridgway, The "Nike of Archermos" and her Attire, in Second Chance: Greek Sculptural Studies Revisited, Pindar Press, 2004, ISBN1-899828-89-3.