Richiamato alle armi in occasione della prima guerra mondiale, ebbe occasione di studiare le tavolette cuneiformi fino ad allora indecifrate rinvenute presso Bogazköi, nel sito che in seguito sarebbe stato identificato come Hattuša, la capitale dell'Impero ittita. Applicando il metodo combinatorio riuscì, partendo dagli ideogrammi già noti, a dedurre il senso delle altre parole che costituivano una data frase. Isolò e decifrò così diversi elementi, tra i quali una desinenza -an con funzione di accusativosingolare; una radiceverbalead- / eza- con il significato di "mangiare", nelle forme ezateni ("voi mangerete") e adanzi ("loro mangeranno"); vadar con il significato di "acqua"[2].
L'applicazione del metodo comparativo proprio dell'indoeuropeistica consentì immediatamente a Hrozný di stabilire strette connessioni tra la lingua che aveva appena decifrato, l'ittita, e altre lingue indoeuropee: ad- / eza- era immediatamente accostabile al latinoedo, al tedescoessen, al cecojìsti; vadar all'inglesewater, al tedesco Wasser, al ceco voda. La prima frase in ittita decifrata da Hrozný fu una formula liturgica: «Ora voi mangerete pane, poi berrete acqua»[2].
I risultati dei suoi studi, pubblicati nel 1917, rivoluzionarono l'indoeuropeistica e condussero progressivamente all'abbandono di diversi paradigmi elaborati dalla disciplina nel corso del XIX secolo, dalla ricostruzione "greco-sanscritista" proposta dalla Scuola neogrammaticale tedesca all'esistenza di un'isoglossadialettale che avrebbe diviso le lingue indoeuropee in occidentali e orientali (isoglossa centum-satem)[2].
Quando ancora la lingua scritta in lineare B non era stata decifrata, la paragonò all'ittita e giunse alla conclusione che probabilmente fossero imparentate.[3]
(DE) Sumerisch-babylonische Mythen von dem Gotte Ninrag (Ninib), Berlino, Wolf Peiser, 1903
(CS) Obilí ve staré Babylónií, Vienna, Hölder in Komm., 1913
(DE) Die Lösung des hethitischen Problems in "Mitteilungen der Deutschen Orient-Gesellschaft" nº 56, pp. 17–50, 1915
(DE) Die Sprache der Hethiter, ihr Bau und ihre Zugehörigkeit zum indogermanischen Sprachstamm, Lipsia, J.C. Hinrichs, 1917. Ora in Dresda, TU Dresden, 2002 ISBN 3-86005-319-1
(DE) Hethitische Keilschrifttexte aus Boghazköi, in Umschrift, mit Übersetzung und Kommentar, Lipsia, J.C. Hinrichs, 1919
(DE) Über die Völker und Sprachen des alten Chatti-Landes. Hethitische Könige, Lipsia, J.C. Hinrichs, 1920
(DE) Keilschrifttexte aus Boghazköi, in "Autographien", Lipsia, J.C. Hinrichs, 1921, voll. V-VI. Ora in Osnabrück, Zeller, 1970
(FR) Les inscriptions hittites hiéroglyphiques: essai de déchiffrement; suivi d'une grammaire hittite hiéroglyphique en paradigmes et d'une liste d'hiéroglyphes, Praga, Orientální Ústav, 1933
(DE) Über die älteste Völkerwanderung und über das Problem der proto-indischen Zivilisation. Ein Versuch, die proto-indischen Inschriften von Mohendscho-Daro zu entziffern, Praga, 1939
(DE) Die älteste Geschichte Vorderasiens und Indiens, Praga, Melantrich, 1940-1943
(FR) Inscriptions cunéiformes du Kultépé, Praga, 1952, vol. I
(EN) Ancient history of Western Asia, India and Crete, New York, 1953
Note
^abBedřich Hrozný, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 21 novembre 2009. (EN) Bedřich Hrozný, in Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. URL consultato il 21 novembre 2009.
^abcFrancisco Villar, Gli Indoeuropei e le origini dell'Europa, pp. 346-347.
^ Louis Godart, L'invenzione della scrittura, p. 33.
Bibliografia
(ES) Francisco Villar, Los Indoeuropeos y los origines de Europa: lenguaje e historia, Madrid, Gredos, 1991, ISBN84-249-1471-6. Trad. it.: Francisco Villar, Gli Indoeuropei e le origini dell'Europa, Bologna, Il Mulino, 1997, ISBN88-15-05708-0.