Nel 2008 ha ricevuto, assieme al concittadino Luciano Panetti, un premio per lo sport dall'amministrazione provinciale di Macerata.[2]
Caratteristiche tecniche
Centravanti non eccelso dal punto di vista tecnico[3], sopperiva a tale mancanza con l'aggressività ed il carisma.[3] Opportunista e dotato di tempismo, segnò diversi gol di testa nonostante la statura ridotta.[3]
Cresce nel Castelfidardo, per poi approdare alla S.P.A.L.[4]; con gli estensi debutta in Serie A poco meno che ventenne, in occasione della gara vinta (per 4-0) contro la Triestina il 9 ottobre 1955.[5] Nella circostanza, realizza inoltre il suo primo gol in massima serie.[5] L'ultima rete con i ferraresi è invece quella del 9 giugno 1957, che frutta alla compagine emiliana uno storico (nonché rimasto ineguagliato) successo in casa del Milan.[6]
Dal 1957 al 1961 difende i colori del Napoli, facendo registrare 32 marcature in 120 apparizioni.[4] Dopo la retrocessione dei campani in B, si trasferisce al Lecco conoscendo un'altra discesa in serie cadetta.[4] Nel 1962 diventa un calciatore del Torino, passando poi all'Inter durante la sessione autunnale: i nerazzurri cedono invece Hitchens ai granata.[7] Segna già al debutto con i milanesi[4], risultando poi tra i protagonisti del primo scudetto di Herrera.[8][9] L'anno successivo, a causa dell'arrivo di Aurelio Milani e di problemi fisici, raccoglie soltanto 10 presenze con 2 gol.[10] I nerazzurri si aggiudicano la Coppa dei Campioni ma non riescono a ripetersi in campionato perdendo il titolo allo spareggio contro il Bologna: l'attaccante non partecipa però alla sfida, in quanto costretto ad un'operazione di appendicite.[3]
Gioca poi nel Mantova, dove ad un'altra retrocessione segue l'immediata risalita.[4] All'ultima giornata del campionato 1966-67 segna — con la decisiva complicità del portiere Sarti — la rete con cui i biancorossi sconfiggono l'Inter, che perde così il titolo a favore della Juventus.[3][4][7] Chiude infine la carriera nel 1973 dopo aver vestito le maglie di Cesena, Ancona e Bellaria.[4]
Fu successivamente allenatore dell'Osimana e dello Jesi in Serie C2 oltre che del Fano in Serie C1. Ha anche allenato il Fabriano in Serie D e la Civitanovese in Serie C2. Nell'ottobre del 1987 viene invece contattato dalla Ternana in Serie C2 per cercare di risollevare una situazione difficile: vi rimane solo qualche giorno senza neppure mai sedere in panchina.[13]
Statistiche
Cronologia presenze e reti in nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
^Armadori Giorgio, Armadori Christian (2001). Tra storia e leggenda, almanacco illustrato della Ternana dalle origini al 2000. Ternana Calcio. ISBN 88-434-0859-3
Collegamenti esterni
(EN) Beniamino Di Giacomo, su national-football-teams.com, National Football Teams.