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Beppe Viola

Beppe Viola nel 1974

Giuseppe Viola, detto Beppe (Milano, 26 ottobre 1939Milano, 18 ottobre 1982), è stato un giornalista, scrittore, telecronista sportivo e umorista italiano.

«Le telecronache si fanno per mangiare, le altre cose per vivere.»

Biografia

Nato e cresciuto a Milano in una famiglia di origine meridionale, fu amico fin dall'infanzia di Enzo Jannacci.[2] Nella città meneghina ha svolto gran parte del suo lavoro di giornalista sportivo. Ha iniziato a scrivere di sport a metà degli anni cinquanta, collaborando all'agenzia Sportinformazione, passando poi in Rai nel 1961. Per la televisione ha lavorato come redattore, come inviato speciale e – dopo una parentesi come radiocronista – anche come telecronista sportivo (calcio, pugilato, ippica, motori). Per la Rai, tra le altre cose, ha firmato un lungo documentario sulla Mille Miglia e ha partecipato, talvolta come uno dei conduttori, a varie edizioni de La Domenica Sportiva e La Domenica Sportiva Estate.

Ha tenuto per anni su Linus la rubrica Vite Vere. Ha scritto molte canzoni in coppia con Enzo Jannacci, tra le quali Tira a campà e Rido. Nel campo del cinema, sempre affiancato da Jannacci ha lavorato come sceneggiatore e dialoghista (come ad esempio in Romanzo popolare di Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi, Ornella Muti e Michele Placido, e in Cattivi pensieri di Ugo Tognazzi, con lo stesso Tognazzi ed Edwige Fenech: film nei quali appare in alcuni camei).[3] Per il cabaret contribuì alla creazione dei testi del gruppo storico dei comici che facevano riferimento al Derby Club di Milano: (Massimo Boldi, Teo Teocoli, Giorgio Porcaro, Cochi e Renato, Enzo Jannacci, Felice Andreasi, Gianni Magni, Paolo Villaggio e Lino Toffolo), con vari dei quali era legato da fraterna amicizia.[4][5][6]

La sera di domenica 17 ottobre 1982 accusò un malore nell'ufficio del collega Carlo Sassi, nella sede Rai di Milano, mentre si stava montando un suo servizio sulla partita Inter-Napoli del campionato di Serie A per l'imminente puntata de La Domenica Sportiva:[7][8] venne ricoverato in gravi condizioni per una emorragia cerebrale all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove morì la mattina del 18 ottobre a quasi 43 anni.[9]

I suoi organi vennero espiantati; le sue cornee vennero impiantate a una donna, cieca da 15 anni e con sei figli.[10][11] Dopo la sepoltura a terra[12] e l'esumazione a fine concessione, i suoi resti riposano nel cimitero di Lambrate, nella sua Milano.[13]

«Era nato per sentire gli angeli e invece doveva, oh porca vita, frequentare i bordelli. […] Povero vecchio Pepinoeu! Batteva con impegno la carta in osteria e delirava per un cavallo modicamente impostato sulla corsa; tirava mezzo litro e improvvisava battute che sovente esprimevano il sale della vita. Aveva un humour naturale e beffardo: una innata onestà gli vietava smancerie in qualsiasi campo si trovasse a produrre parole e pensiero. Lavorò duro, forsennatamente, per aver chiesto alla vita quello che ad altri sarebbe bastato per venirne schiantato in poco tempo. Lui le ha rubato quanti giorni ha potuto senza mai cedere al presago timore di perderla troppo presto. La sua romantica incontinenza era di una patetica follia. Ed io, che soprattutto per questo lo amavo, ora ne provo un rimorso che rende persino goffo il mio dolore...»

Nella cultura di massa

È sua la celebre frase – poi diventata il titolo di una canzone e persino uno slogan pubblicitario – che fece dire a Beccalossi rivolgendosi a Bearzot perché lo convocasse per il campionato del mondo 1982, pronunciata in un servizio de La Domenica Sportiva su una partita dell'Inter: «Mi chiamo Evaristo, scusi se insisto».[14]

L'amico Enzo Jannacci gli ha dedicato il testo della canzone L'amico, inserita come seconda traccia nell'album Discogreve. Nel 1983 alla memoria di Beppe Viola è stato intitolato un premio giornalistico annuale, inizialmente assegnato con la collaborazione e il patrocinio dell'AVIS e dell'AIDO, la cui cerimonia di premiazione si teneva a Coccaglio in provincia di Brescia; successivamente l'organizzazione è stata trasferita ad Arco, in provincia di Trento.[15]

Nell'albo d'oro del "Premio Beppe Viola" compaiono giornalisti sportivi noti al grande pubblico, come Sandro Ciotti, Gianni Mura, Paolo Valenti, Tito Stagno, Bruno Pizzul, Mario Sconcerti, Gianni Minà, Fabrizio Maffei, Antonella Clerici, Stefano Bizzotto, Paola Ferrari, Ivan Zazzaroni, Giorgio Terruzzi, Simona Ercolani, Claudio Icardi, Maurizio Crosetti, Massimo Caputi, Ilaria D'Amico, Marco Mazzocchi, Emanuele Dotto e Pierluigi Pardo, ma anche non sportivi (soprattutto nei primi anni) che si erano distinti per la pubblicazione di servizi in favore delle donazioni del sangue e degli organi. Attualmente la cerimonia di premiazione giornalistica si tiene di consuetudine al termine di un'altra iniziativa di rilievo internazionale, già esistente e intitolata a lui dopo la sua morte: il "Torneo Città di Arco - Beppe Viola", per la categoria giovanile Allievi.[5][15]

Nel 2013 la primogenita Marina pubblica per Feltrinelli un libro, Mio padre è stato anche Beppe Viola.[16]

Nel giugno 2021 il comune di Milano gli ha dedicato uno spazio verde pubblico in via Sismondi, nel cuore del quartiere Lomellina in cui il giornalista viveva.[17]

Le canzoni

Anno Titolo Autori del testo Autori della musica Interpreti
1975 Tira a campa' Beppe Viola e Lina Wertmüller Enzo Jannacci Enzo Jannacci
1976 Rido Beppe Viola, Enzo Jannacci e Girolamo Melis Enzo Jannacci Enzo Jannacci
1977 Vita, vita' Beppe Viola e Lina Wertmüller Enzo Jannacci Mina
1977 Saxophone Beppe Viola e Enzo Jannacci Enzo Jannacci Enzo Jannacci
1977 Secondo te...che gusto c'è? Beppe Viola e Enzo Jannacci Pippo Caruso e Pippo Baudo Enzo Jannacci
1981 ...e allora andiamo Beppe Viola Enzo Jannacci Enzo Jannacci

Televisione

Opere

  • Enzo Jannacci e Giuseppe Viola, L'incompiuter, Milano, Bompiani, 1974, SBN IT\ICCU\SBL\0573830.
  • Beppe Viola, Vite vere compresa la mia, prefazione di Enzo Jannacci, Milano, Milano Libri, 1981, SBN IT\ICCU\SBL\0621208.
  • Beppe Viola, Beppe Viola: inediti e dimenticati, a cura di Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Milano, Magazine, 1985, SBN IT\ICCU\CFI\0091765.
  • Beppe Viola, Quelli che...: racconti di un grande umorista da non dimenticare, Milano, Baldini & Castoldi, 1992, SBN IT\ICCU\VIA\0023482.
  • Beppe Viola, Sportivo sarà lei, con scritti di Marco Pastonesi, Giorgio Terruzzi e Marina Viola, Macerata, Quodlibet, 2017, ISBN 978-88-229-0093-7.

Note

  1. ^ Intervista di Vincenzo Mollica a Beppe Viola, cfr. Jannacci, p. 128
  2. ^ In difesa di Beppe Viola, su ilpost.it, 13 dicembre 2011.
  3. ^ (EN) Beppe Viola, su IMDb, IMDb.com.
  4. ^ Beppe Viola è un obliquo egregio, su oblique.it.
  5. ^ a b Da Jannacci a Rivera: Quelli che... Beppe Viola, su trentinocorrierealpi.gelocal.it, 12 febbraio 2016. URL consultato il 20 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2017).
  6. ^ Filmato audio Andrea Riscassi, Teo Teocoli ricorda Beppe Viola, su YouTube, 9 novembre 2012.
  7. ^ «Ho corso tutta la vita ma mi ricordano solo per la moviola», su liberoquotidiano.it.
  8. ^ "Mio padre, Beppe Viola", su lavocedelpopolo.it, 17 ottobre 2016.
  9. ^ Beppe Viola è morto alle nove, in Stampa Sera, 18 ottobre 1982, p. 25.
  10. ^ «Mio padre Beppe Viola, quello che al calcio dava del tu», su ilgiornale.it.
  11. ^ Buon compleanno a Beppe Viola, su repubblica.it, 26 ottobre 2014.
  12. ^ Viola.
  13. ^ App di ricerca defunti Not 2 4get.
  14. ^ Turrini, p. 61, dove però ne è anticipata la datazione all'autunno 1979 e l'ordine delle due proposizioni coordinate per asindeto è invertito.
  15. ^ a b Torneo Città di Arco - Beppe Viola, su beppeviola-arco.it (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2017).
  16. ^ La lettera a Beppe Viola di sua figlia Marina, su carotenuto.blogautore.repubblica.it.
  17. ^ In via Sismondi un giardino dedicato a Beppe Viola, su comune.milano.it.

Bibliografia

Altri progetti

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