BersagliBersagli (Targets) è un film del 1968 diretto da Peter Bogdanovich. È un film thriller statunitense con Tim O'Kelly, Boris Karloff e Arthur Peterson. TramaBobby Thompson, un agente assicurativo, ex veterano della guerra del Vietnam, che conduce una vita apparentemente tranquilla, dopo un banale diverbio uccide la sua giovane moglie, la madre e il ragazzo delle consegne nella propria casa. Successivamente inizia un tiro a segno nascosto sulla cima di una posizione sopraelevata, uccidendo e ferendo vari autisti, motociclisti e passanti. Quando arriva la polizia, l'uomo cambia postazione ed arriva in un drive-in, in cui continua a sparare alla gente, ferendo diversi spettatori. L'unico che tenta di affrontarlo è Byron Orlok. ProduzioneIl film, diretto e prodotto da Peter Bogdanovich per la Saticoy Productions[1] su una sceneggiatura dello stesso Bogdanovich e di Samuel Fuller e su un soggetto di Polly Platt e di Bogdanovich,[2] fu girato a partire dal 27 novembre 1967 a Hollywood, a Los Angeles, a Reseda e nel Sepulveda Drive-In Theater (per la scena ambientata nella drive-in) a Los Angeles, California,[3] con un budget stimato in 130.000 dollari.[4] Polly Platt, accreditata come scenografa e autrice del soggetto, era la moglie di Bogdanovich al tempo delle riprese del film. Lo stesso Bogdanovich interpreta in un ruolo minore Sammy Michaels.[5] DistribuzioneIl film fu distribuito con il titolo Targets negli Stati Uniti dal 15 agosto 1968[6] (première a New York il 13 agosto[5]) al cinema dalla Paramount Pictures.[1] Altre distribuzioni:[6]
CriticaCosì Il Mereghetti: "Il primo film di Bogdanovich è l'omaggio a un cinema ormai reso anacronistico dagli orrori "veri", ma che alla fine si prende una rivincita sulla realtà. Una parabola da cinefilo, a tratti gustosa e acuta".[7] Secondo il Morandini il film è un "thriller a basso costo, ma di alta tensione, con interessanti osservazioni sulla società americana".[8] Secondo Rudy Salvagnini (Dizionario dei film horror) il film si rivela essere "un'acuta riflessione sul rapporto tra il cinema horror (soprattutto quello classico) e gli orrori della realtà" con un Karloff "stanco, ma ancora pieno di carisma e di saggezza".[9] Promozione
Note
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