Il bombardamento venne condotto da aerei della Desert Air Force britannica, il 26 giugno del 1944, per effetto di quella che, successivamente, Winston Churchill definì un'operazione condotta a seguito di informazioni sbagliate. Furono sganciate 263 bombe principalmente sulla linea ferroviaria che la collegava a Rimini facendo 63 morti (37 sammarinesi, gli altri italiani[1]). Motivo di tale obiettivo era la credenza che l'infrastruttura fosse utilizzata dai tedeschi per la movimentazione di personale bellico e, soprattutto, armi.[2] Oltre a questa versione, ricorrentemente adottata, si suppone che gli alleati abbiano bombardato il territorio per uccidere il FeldmarescialloAlbert Kesselring, ritenuto in visita nella Repubblica proprio in quei giorni.[3]
Successivamente, gli Alleati invasero il territorio il 20 settembre 1944 per inseguire i tedeschi in fuga verso nord, nonostante la nazione fosse dichiaratamente neutrale.
Visto che le accuse di collaborazionismo non furono mai dimostrate, la Repubblica di San Marino fu risarcita con 80.000 sterline il 7 luglio 1961. Fu inoltre riconosciuto, con una presa di posizione esplicita da parte della Camera dei Comuni, il rigore adottato da San Marino nel conflitto a perseguire il proprio consueto neutralismo.[4][5]
Amedeo Montemaggi, Rimini S. Marino '44: la battaglia della linea gialla, San Marino, Arti grafiche Della Balda, 1983.
Amedeo Montemaggi, San Marino nella bufera, 1943–44: gli anni terribili, San Marino, Arti grafiche Della Balda, 1984.
Amedeo Montemaggi, Linea Gotica 1944. La battaglia di Rimini e lo sbarco in Grecia decisivi per l'Europa sud-orientale e il Mediterraneo, Rimini, Museo dell'Aviazione, 2002.
Augusto Stacchini, San Marino 26 giugno 1944, una scomoda verità, San Marino, Carlo Filippini Editore, 2015.