BrassicaL., 1753 è un genere di piante della famiglia delle Brassicacee,[1] che comprende piante erbacee a grandi foglie, alcune delle quali hanno grandissima importanza nell'economia umana.
Descrizione
Il genere Brassica comprende piante erbacee bienni o perenni.
I fiori, conformemente alle caratteristiche della famiglia, sono regolari e dialipetali; i petali sono 4 e gli stami 6.
Il frutto secco è una siliqua, cioè una capsula stretta e allungata, che ricorda superficialmente i baccelli delle Leguminose; i semi sono attaccati a una membrana interna.
Distribuzione e habitat
La distribuzione naturale del genere Brassica comprende l'Europa centrale e meridionale, l'Asia centrale e occidentale e l'Africa a nord dell'Equatore.
La coltura delle specie principali di questo genere si è estesa da tempo a tutto il mondo.
Molte specie del genere Brassica sono piante nutrici dei bruchi di numerose specie di Lepidotteri. Non a caso, diverse specie di queste farfalle sono chiamate volgarmente cavolaie.
La definizione delle specie è complicata dall'esistenza di ibridi sia naturali che artificiali. Per esempio, nell'illustrazione a lato sono indicati i legami genetici individuati fra tre specie 'capostipite' (B.nigra, B.oleracea, B.rapa) e tre specie di origine ibrida (B.carinata, B.juncea, B.napus).
Importanza economica
Molte specie di Brassica sono coltivate per l'alimentazione umana.
In particolare, vengono consumate, a seconda delle specie e delle varietà, le foglie (p.es. verza), i fiori (p.es. cavolfiore) e le cime (p.es. rapa).
I semi di alcune specie sono usati in modo simile alla senape (p.es. senape indiana) o per l'estrazione di olio (olio di colza).
Proprietà
Si è scoperto che molte specie del genere Brassica producono bromuro di etile, un fumigante che essendo uno dei responsabili dell'impoverimento dello strato dell'ozono, è stato bandito a partire dal 2005[2].
Note
^ab(EN) Brassica L., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 3 febbraio 2021.