Bruno CorraBruno Corra, pseudonimo di Bruno Ginanni Corradini (Ravenna, 9 giugno 1892 – Varese, 20 novembre 1976), è stato uno scrittore e sceneggiatore italiano. BiografiaFiglio del conte Tullio Ginanni Corradini (che fu anche sindaco di Ravenna) e fratello di Arnaldo Ginna (i nomi Corra e Ginna vennero suggeriti da Giacomo Balla per assonanza con le parole correre e ginnastica), trascorre l'infanzia e gran parte della giovinezza nella città natale, affiancando agli studi regolari diverse letture eclettiche, interessandosi di tutto lo scibile, dalla letteratura all'arte, dalla filosofia alla teosofia[1]. Alla fine del 1912 fonda con Mario Carli ed Emilio Settimelli la rivista Il Centauro, espressione di una non dogmatica concezione dell'arte. Sulla scia delle idee anti-passatiste aderisce poi al Futurismo e firma alcuni dei maggiori manifesti del movimento: Pesi, Misure e Prezzi del Genio Artistico nel 1914, Il Teatro Futurista Sintetico nel 1915 e il Manifesto della cinematografia futurista nel 1916, quest'ultimo assieme a Filippo Tommaso Marinetti e Emilio Settimelli. Il 1º giugno 1916 a Firenze è, con Settimelli, Carli, Remo Chiti e Ginna, tra i fondatori del periodico L'Italia futurista, di cui condivide con Settimelli la direzione. Sempre nel 1916 partecipa alla realizzazione del film Vita Futurista, in collaborazione con Balla e Marinetti, film prodotto e diretto da Ginna (oggi del film non rimangono che pochi fotogrammi). Nel 1917 pubblica il romanzo sintetico Sam Dunn è morto, uno dei massimi prodotti dell'avanguardia italiana. Si allontana dal Futurismo qualche anno dopo la fine della prima guerra mondiale, pubblicando romanzi d'evasione e commedie brillanti che ottengono un discreto successo di pubblico, quali L'isola dei baci del 1918, ideato con Marinetti, o Il Passatore del 1929 (sul brigante Stefano Pelloni). Pubblica vari titoli per l'editore Sonzogno, tra cui il romanzo Bevitori di sangue nel 1922, descritto nel Catalogo Sonzogno: "Questo romanzo nel quale è scolpita, attraverso una completa avventura passionale, la storia sanguinosa dell'utopia comunista, distrutta da un trionfo di italianità, è offerto in omaggio dall'autore, con una lettera prefatoria, a Benito Mussolini" (p.32).[2] Filmografia
OpereTeatro
Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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