Cela nacque a Padrón, nella provincia della Coruña (in Galizia), l'11 maggio 1916 da padre gallego, Camilo Crisanto Cela y Fernández, e da madre spagnola di origini inglesi ed italiane, Camila Emanuela Trulock y Bertorini. Iniziò gli studi di Medicina nell'Università Complutense e contemporaneamente partecipò ad alcune lezioni di Lettere e Filosofia all'Università di Madrid. Combatté nella Guerra civile spagnola dalla parte nazionalista, fu ferito al fronte e ricoverato in ospedale. Una volta terminata la guerra si dedicò al giornalismo e fece diversi lavori di carattere burocratico. Si sposò nel 1944 con María del Rosario Conde Picavea con la quale, due anni dopo, ebbe suo figlio Camilo José.
In mezzo ad un panorama caratterizzato dall'abbondanza di romanzi di scarsa capacità rinnovatrice, nel 1942 esce un libro di Cela di singolare importanza letteraria: La famiglia di Pascual Duarte (La familia de Pascual Duarte). Nel 1943 esce Pabellón de reposo, insieme di monologhi di tubercolosi in un sanatorio, in cui approfondisce la linea esistenzialista, che ne La famiglia di Pascual Duarte si era manifestata nella caratterizzazione della vita come qualcosa di assurdo. Nel 1948 pubblica Viaje a la Alcarria in cui descriveva, benché senza eccessiva crudezza, un mondo rurale arretrato e marginale, somigliante a quello de La famiglia di Pascual Duarte.
Il polifonico e corale L'alveare (la Colmena), l'opera più importante di Cela, inaugura il realismo sociale degli anni cinquanta. Verrà pubblicato nel 1951 a Buenos Aires, dato che la censura ne aveva proibito la pubblicazione in Spagna a causa di alcuni passaggi erotici. Sempre inquieto e desideroso di trovare nuovi sentieri narrativi, il suo successivo romanzo, Mrs. Caldwell habla con su hijo (1953), si allontana dal realismo per immergersi nella mente di una pazza che dialoga con suo figlio morto. Dopo una lunga parentesi, nel 1969 pubblica San Camilo 1936, romanzo sperimentale che, mediante un unico monologo interiore, offre una descrizione surrealista e "esperpentica" del primo giorno della guerra civile in un bordello di Madrid.
Fu nominato senatore per designazione reale nelle Cortes del 1977. La sua esperienza come senatore si concluse nel 1979 con la convocazione di nuove elezioni generali. Nel 1989 gli viene conferito il Premio Nobel per la letteratura, riconoscimento per il quale era stato proposto sin dal 1982. Le motivazioni sono: "per una prosa ricca ed intensa, che con la pietà trattenuta forma una visione mutevole della vulnerabilità dell'uomo".
Tra le sue ultime opere spiccano Mazurca para dos muertos (1983), romanzo ambientato in Galizia, e Cristo versus Arizona (1994), che continua la sua linea fortemente sperimentale. La sua ultima opera è Madera de boj che racconta la vita dei pescatori della Costa de la Muerte. La Cruz de San Andrés (1994) gli ha valso il Premio Planeta. Muore il 17 gennaio 2002 alla età di 85 anni.
Poetica e stile
Cela possiede una visione pessimista della vita e quindi un concetto negativo del mondo (riprende in questo Pío Baroja). Nelle sue opere domina un tono crudele ed amaro. Le sue opere presentano una grande varietà: oltre ai romanzi, scrive una raccolta di poesie (Pisando la dudosa luz del dia), vari racconti, libri di viaggio e gli Apuntes carpetovetónicos, composizioni in prosa molto brevi, quasi dei "fotogramma" letterari.
In tutte le sue opere Cela presenta uno spaccato della realtà però con deformazioni espressionistiche. Per questa caratteristica appare in stretta correlazione con le greguerias di Ramón Gómez de la Serna e l'esperpento di Valle-Inclán. Il suo stile è incentrato sull'obiettività: il narratore infatti tende a sparire. Cela però non è un realista estremo, fa una rappresentazione del reale deformata dall'espressionismo.
Curiosità
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